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Il Tempo | Lotito vede Inzaghi: la firma è vicina

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Otto anni fa, il 26 maggio 2013, la Lazio vinceva il derby più importante della storia contro i rivali cittadini, Lulic al settantunesimo minuti faceva diventare leggenda quella squadra guidata da Petkovic in una sfida che consegnò la sesta Coppa Italia della storia ai biancocelesti. Oggi, in quella data così bella per tutti i laziali, i tifosi potrebbero avere un altro regalo dal destino: il rinnovo triennale di Simone Inzaghi che ha il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno. Ma andiamo con ordine perchè ieri è stata un’altra giornata convulsa tra indiscrezioni, speranze qualche certezza. Quando nel primo pomeriggio è arrivata l’annuncio della firma di Gattuso con la Fiorentina, le azioni di Inzaghi sono cominciate a risalire anche se, in realtà, non erano mai scese. Certo, qualche scintilla tra Lotito e Simone c’è stata, come dimostrano le parole di domenica sera dopo la sconfitta di Reggio Emilia da parte del tecnico biancoceleste, ma da qui a raffigurare come un rapporto definitivamente incrinato, ce ne passa. Come in tutte le famiglie, marito e moglie litigano, magari minacciano di andarsene, poi basta una carezza da parte di uno dei due e tutto rientra. Oggi nel tardo pomeriggio ci sarà il redde-rationem, per usare un latinismo caro al presidente, è tornato l’ottimismo, le nubi si sono diradate e, a meno di clamorosi ribaltoni, peralto sempre possibili con Lotito, ci sarà la fumata bianca. Il contratto sarà da 2.3 milioni a stagione, più basso di poco rispetto all’offerta iniziale ma, senza Champions e con il Covid-19 ancora nell’aria, tutte le società stanno cercando di razionalizzare i costi. Sta per prevalere la mozione dei sentimenti (anche il diesse Tare rimarrà), Lotito è troppo legato a quel tecnico che si è cresciuto in casa, il primo ad aver accettato di ridursi l’ingaggio da giocatore nel 2004 ai primi vagiti dell’ attuale gestione, così come Simone non è ancora in grado di tagliare il cordone ombelicale con mamma Lazio. Un club che ha amato da subito, una città di cui si è innamorato, i colori biancocelesti sono diventati una seconda pelle. È chiaro che non si può escludere neppure la rottura: per richieste economiche o tecniche esagerate di Inzaghi o per la voglia di Lotito di stravincere in questa lunga trattativa. Solo, in quel caso, la successiva cena fissata anche con la famiglia di Simone salterebbe e il presidente proverebbe a riallacciare i contatti con Mihajlovic, Sarri, Conceiçao o Spalletti, tra i nomi accostati alla Lazio in questi mesi in cui l’accordo con Inzaghi sembrava prima fatto e poi saltato. Un’ipotesi che non piacerebbe ai tifosi e nemmeno alle due parti: la firma è vicina. Intanto il club manager Angelo Peruzzi è stato operato per ricostruire il ginocchio che lo ha fatto soffrire per anni. La sua permanenza alla Lazio non è in dubbio anche se, come accade ogni anno, ci sarà bisogno del solito incontro con Lotito per ribadire la voglia di avere più spazio decisionale all’interno del club. Piccoli problemi che saranno risolti nelle prossime settimane nonostante qualcuno abbia indicato Marco Parolo come suo possibile sostituto. La vicenda Peruzzi è rinviata, ma oggi sarà il giorno della conferma di Inzaghi a meno di un nuovo ribaltone che, però, non conviene a nessuno. Un altro 26 maggio da vivere col fiato sospeso ma tutti sperano in un nuovo lieto fine. Il Tempo/Luigi Salomone

 


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Hellas Verona-Lazio, Sarri: “Stiamo segnando poco, ma risaliremo anche in campionato. E su Vecino…”

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La Lazio è impegnata al Bengodi nel match valido per la 15esima giornata di Serie A. Il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ai microfoni di Dazn ha così presentato la sfida contro l’Hellas Verona, a pochi minuti dal fischio d’inizio della gara: “Abbiamo raccolto anche in campionato, non soltanto in Coppa; abbiamo vinto tre gare in una settimana, raggiungendo gli ottavi di Champions e i quarti di Coppa Italia. Risaliremo in classifica, queste gare ci danno indicazioni importanti. Spesso le abbiamo sbagliate in questi anni, ora vedremo se ci sarà qualche passo in avanti. Stiamo segnando poco, c’è bisogno di tutti, non soltanto di Immobile. Vecino? C’è stato il chiarimento, ecco perché è stato reintegrato; la società sta diventando molto severa sotto certi aspetti e senza chiarimenti non ci sarebbe stato oggi“.

 


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