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Chi è Maurizio Sarri? L’allenatore-impiegato di casa Lazio per il quale parlano i numeri
“Ho scelto come unico mestiere quello che avrei fatto gratis”. Questo è Maurizio Sarri, l’allenatore impiegato come lo definivano, colui che non ha mai chiesto niente alle società che lo prendevano ma che anzi faceva il meglio che poteva con quello che aveva. L’uomo per antonomasia del “bel gioco”, che riesce a costruire e rendere grandi le proprie squadre, plasmandole a propria immagine e somiglianza. Ai club in fase di mercato chiede solo dei profili con caratteristiche per produrre il suo calcio, non fa nomi. Si arrabbia quando sente parlare di Top Player, capisce e accetta le possibilità economiche di una squadra e non si fa problemi, d’altronde è un tecnico che è nato, cresciuto, ed è stato plasmato e forgiato nelle serie minori, alzando anno dopo anno l’asticella, arrivando fino a grandi livelli con Chelsea e Juventus.
Amante delle sfide non si è mai tirato indietro, ed è per questo che ha scelto la Lazio perché una sfida. Non è facile arrivare a Roma dopo che per 5 anni c’è stato un altro su quella panchina, accolto e adorato come un figlio che ha dato tanto, ma che se ne è andato lasciando l’amaro in bocca. Maurizio ha scelto di sedersi sulla panchina biancoceleste a capo di una squadra nata e conformata al 3-5-2, e che adesso dovrà conoscere tutt’altro mondo. Il “sarrismo“.
L’ANAGRAFE DI MAURIZIO SARRI
582 partite da allenatore, dal 1990 con lo Stia (squadra di un comune di 9 mila abitanti) passando poi per Empoli nel 2012, fino al salto con il Napoli nel 2015. Il passaggio internazionale a Londra, casa Chelsea (conquistando l’Europa League), poi l’approdo dai ‘nemici di una vita’ (la Juventus) con la vittoria del campionato. Un anno sabatico e infine una nuova sfida targata Lazio tutta da scrivere. Di questi anni passati a farsi le ossa sulle panchine dalle più ‘scomode’ alle più ‘comode’, Sarri ha conquistato ben 287 vittorie, 153 pareggi e 142 sconfitte. Una media gol da fare impressione in Serie A, secondo solo ad Antonio Conte (1,99) contro 1,96 del tecnico toscano inseguito da Mourihno (1,91), Fonseca (1,91) e Inzaghi (1,89). Tra le panchine registrate ce ne sono 22 in Champions League (11 vittorie, 3 pareggi, 8 sconfitte), 25 in Europa League, competizione che giocherà guidando la Lazio, (19 vittorie, 4 pareggi, 2 sconfitte). Sono 188 le panchine invece in Serie A (111 vittorie, 45 pareggi, 32 sconfitte) e 86 in Serie B (41 vittorie, 27 pareggi, 18 sconfitte). Maurizio Sarri è anche un tecnico a cui non piacciono le squadre troppo lunghe, preferisce lavorare con pochi ma buoni e questo lo si vede anche nelle scelte di campo. Negli anni trascorsi a Napoli, ha fatto giocare un totale di 34 giocatori nelle tre stagioni, però dal numero di presenze si evince come il tecnico toscano si affidasse sempre ai soliti 13/14 giocatori. Non ama il turnover e lo usa raramente, in totale (se si considerano anche le sporadiche presenze di alcuni) ha utilizzato, negli anni partenopei, 23 giocatori. Sono dati che fanno comodo alla Lazio, una squadra criticata molte volte di essere troppo corta e con pochi ricambi. Tranquilli a Sarri non piacciono!
I RECORD DI SARRI
Con il Napoli il tecnico toscano ha fatto la storia del club e anche della Serie A. Record di punti nella storia del Napoli, quel 91 che è anche il quinto miglior punteggio nella storia della Serie A per una seconda classificata. Record di vittorie e di punti sia in casa (15) che fuori (14), record di reti segnate in un solo campionato (94 nel 2016/17). E poi ancora: media punti più alta della storia azzurra (2,64 in questa stagione), maggior numero di vittorie in campionato (27) e maggior numero di vittorie consecutive (10).
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