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CorSera | L’incubo dei no-vax agita la Serie A, ma il green pass resta solo un’idea
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L’Inghilterra ha deciso: se non ti vaccini non giochi. La regola l’ha imposta la Football Association, che ha stabilito anche una data limite, il 1° ottobre. E in Italia cosa accade? A un mese dall’inizio del campionato, l’allarme Covid è già scattato e la tensione sull’argomento è elevatissima. Quanto accaduto a Spezia e Empoli ha creato inquietudine: nel gruppo squadra ligure ci sono quindici positivi, in quello toscano sei. Entrambi gli spogliatoi sono frequentati da calciatori no-vax, due nel primo e uno nel secondo. Non esiste che a creare i cluster siano stati gli atleti contrari al vaccino, i due episodi hanno però accresciuto la preoccupazione di tutti: che campionato sarà stavolta? Enrico Castellacci, ex responsabile sanitario della Nazionale e oggi presidente della Lamica, la Libera associazione dei medici italiani, auspica un provvedimento in stile inglese: “Noi proponiamo il green pass per gli agonisti, perché permetterebbe di circoscrivere quanto sta succedendo in cluster tipo Spezia ed Empoli. Serve una presa di posizione forte, e non so se spetti alla Federazione o debba arrivare da un livello più alto”. In realtà la Figc ritiene di aver già fatto il massimo di ciò che è in suo potere. Ha dato l’esempio e tracciato la linea già a maggio con la vaccinazione dei calciatori in odore di Nazionale, quindi ha concordato con il Cts un nuovo protocollo anti-Covid che il Cts ha approvato e che è entrato in vigore il 1° luglio. Quest’ultimo prevede che i calciatori in possesso di green pass abbiano una corsia preferenziale: i “soggetti suscettibili al contagio” devono sottoporsi a un tampone ogni sette giorni finché non riprendono le competizioni e a uno due giorni prima di ciascuna gara, anche amichevoli, per i “soggetti vaccinati” e per i “soggetti guariti” da non più di sei mesi questi stessi test sono facoltativi. La Federazione ritiene di non poter andare oltre, al contrario di quanto deciso da quella inglese che fa riferimento a una legislazione differente. In una situazione così complicata le società si organizzano per vaccinare calciatori e staff. La Lazio lo ha fatto ieri mattina nel ritiro di Auronzo di Cadore dopo un contatto tra Lotito e Zaia, in cui nessuno si è tirato indietro. La Lega si è mossa per agevolare i club, ma non per tutti il percorso è semplice. Lo riporta il Corriere della Sera.
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Il neo acquisto Gila è sbarcato a Roma: “Sono felice di essere qui, forza Lazio” – VIDEO
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Pochi minuti fa il neo acquisto biancoceleste Mario Gila è atterrato a Fiumicino, pronto per le visite mediche di rito previste domani mattina in Paideia. Successivamente volerà ad Auronzo per raggiungere il resto del gruppo biancoceleste. Come riporta Radiosei, ecco le prime parole del difensore spagnolo: “Sono felice di essere qui, forza Lazio!“.
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