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TMW | Lazio, il giorno di Basic. Dove sarà impiegato il mancino (quasi) gemello di Milinkovic?
Un colpo nel reparto più forte e completo. La Lazio sceglie Toma Basic per dare più qualità (mancava un mancino) e fisicità (è alto 190 cm, ricorda Milinkovic, anche se tra i due la differenza è netta) al proprio centrocampo. Croato, 24 anni, è un profilo apprezzato anche da Maurizio Sarri, che ne ha avallato l’acquisto e, nelle scorse settimane, lo attendeva con ansia a Formello. Tare è stato il più bravo a convincerlo e lui, una volta data la parola alla Lazio, ha aspettato che si sbloccasse il mercato con il famoso indice di liquidità. Rispedendo al mittente i vari interessamenti: su di lui a maggio c’era il Napoli, ma è stato accostato anche all’Atalanta e di recente al Benfica. Ieri Basic è sbarcato a Roma, questa mattina sono in programma le visite mediche e già nel pomeriggio può allenarsi con il gruppo. A livello atletico dovrebbe essere già in condizione: in Francia ha già giocato 3 partite di Ligue 1 con il Bordeaux, tutte da titolare, per un totale di 212 minuti.
Con Milinkovic, Leiva e Luis Alberto in forma, è chiaro che Basic nelle gerarchie iniziali non partirà come titolare. Ma sarà sicuramente molto dentro il progetto e alle rotazioni del tecnico, che ai centrocampisti chiede un dispendio importante di energie ed è solito cambiarli durante la partita. Può essere il primo cambio, insomma. Dove gioca Basic? Il team manager dell’Hajduk Spalato, Kreso Mikulandra, lo ha descritto come “il classico centrocampista difensivo”, in grado però “di giocare anche più avanti”. I numeri lo confermano: a Spalato e a Bordeaux, su 155 partite, ha realizzato 20 gol e 19 assist: per una media (alta per un centrocampista) di una rete e un passaggio decisivo ogni 8 partite. In realtà Basic è il classico profilo che può fare tutto: Petkovic quest’anno l’ha impiegato sia come mediano a 2 davanti la difesa che sulla trequarti. Alla Lazio difficilmente prenderà il posto di Leiva, giocherà invece come intermedio e – se Sarri dovesse optare per un cambio modulo – sulla trequarti. Sistemato il centrocampo, ora Tare dovrà prendere un sostituto di Correa e un difensore per chiudere una sessione di mercato molto positiva. TuttoMercatoWeb\Riccardo Caponetti
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Champions League
Provedel eroe laziale, il fratello Pierpaolo commosso: “E’ tutto frutto del suo lavoro e degli insegnamenti di nostro padre”
Il gol di Provedel all’Atletico Madrid in Champions League ha fatto il giro del mondo. Non tanto per la rete in sé, importante perché si tratta di una manifestazione seguitissima, ma perché naturalmente non è stato un attaccante o un centrocampista, bensì un portiere a segnare la rete decisiva e questo ha spiazzato tutti, non solo i difensori e il portiere della squadra di Diego Simeone.
Un gol che è entrato nella storia perché nessun italiano aveva mai segnato in Champions League, tanto che il nome di Provedel è stato uno dei più gettonati e ricercati sul web per tutto il giorno, senza contare poi la storia di questo ragazzo, umile, serio e buono. E tutto questo non ha fatto altro che arricchire e rendere ancora più bello il gesto tecnico di questo giocatore. Un vanto per l’Italia, ma soprattutto per la Lazio e anche, e a maggior ragione, per la sua famiglia.
I Provedel sono una famiglia normale, semplice e unita, basta vedere Ivan e si capisce tutto: ragazzo per bene, educato, lavoratore serio e ligio. Quello che ha fatto il biancoceleste ha fatto impazzire il web e chi è appassionato di sport, ma anche chi vuole bene ed è legato a Ivan, come la sua famiglia che, naturalmente, non è che ami molto i riflettori.
Non ci è abituata, almeno come il fratello Ivan che di professione fa il calciatore, ma Tag24 ha intercettato il fratello Pierpaolo, responsabile acquisti della Novalinea Arredo, un negozio che fa scale per interno e pavimenti a legno in provincia di Treviso, appena sente che dall’altra parte c’è un giornalista, con educazione ci risponde che sta lavorando, ma capisce che la situazione è particolare e ci confessa di essere “ancora molto emozionato per quello che è successo” la sera prima. E si sente dalla voce: “Cosa ho provato? Secondo lei il proprio fratello che gioca a pallone ed è un portiere, segna in una gara importante di Champions League, come si può sentire? Felice, commosso, ancora tanto, si sente dalla voce no? E’ stato bellissimo, tutti l’abbiamo visto, lo vediamo sempre, è il nostro fratellino“.
Ivan è l’ultimo di sei fratelli Paola, Piera, Pierangela, Patrizia e appunto Pierpaolo, gentile e, seppur per poco, disponibile e contento di parlare del fratello e orgoglioso per quello che è riuscito a fare: “Siamo contenti per lui, se lo merita. Cosa è successo quando ha segnato? Esattamente quello che ha detto Ivan, è stato un casino, un bellissimo casino. Le dico una cosa, tutto quello che è successo ieri è solo tutto frutto del lavoro di Ivan e degli insegnamenti di nostro padre“.
E qui l‘emozione ha preso il sopravvento con soprattutto la conferma di avere davanti una persona che fa parte di una famiglia molto unita e per bene. Il papà si chiamava Venanzio Provedel, è scomparso nel 2016 a 82 anni ed era un imprenditore molto conosciuto del settore. Sua madre Elena Kalinina è originaria di Mosca, dove insegnava inglese all’Università. Una famiglia semplice e normale che dal gol di Ivan Provedel in Champions League è un po’ al centro della situazione perché fa parte della storia di un ragazzo che, con un gesto tecnico incredibile e con il suo modo di esultare, ha conquistato il cuore di tutti.

fraioli proietto
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