La media non fa una piega. Quattro campionati in esame, i numeri non mentono: la Lazio ha bisogno di Luiz Felipe per subire di meno e aggiungere punti in classifica. Si vince di più con il brasiliano in campo. Lo dicono i dati riscontrati dal 2017 in poi, l'anno del suo ritorno dal prestito a Salerno. È cresciuto in biancoceleste, ha forgiato il carattere e si è fatto spazio nel reparto arretrato fino a diventare un titolare fisso. Non ha quasi mai deluso quando è stato a disposizione, sono stati i problemi fisici a frenarlo. Gli è mancata la continuità delle presenze, non quella relativa al rendimento. Nella stagione 2017/18, la sua prima vera a Roma, si guadagnò la conferma impressionando durante il ritiro di Auronzo per tecnica e temperamento. Venne impiegato in 18 occasioni in campionato. Media punti generale per i biancocelesti di 1,89 a partita. Con Luiz Felipe impiegato si sale a 2,06 a gara. L'anno dopo lo scarto fu più ridotto: 1,55 la media punti della squadra, 1,59 quella registrata con il brasiliano in 17 partite. La Serie A 2019/2020 è stata quella in cui ha sommato più presenze (26). La Lazio registrò una media di 2,05 punti a partita. Con Luiz Felipe 2,15. Il dato è invece in perfetto equilibrio nello scorso campionato: 1,79 con e senza il difensore. In totale Luiz Felipe, da quando è alla Lazio ha disputayo 76 delle 154 partite in Serie A giocate. Poco meno della metà, nel conto entrano anche i 180 minuti dell'attuale corso legato a Sarri: al centro della difesa nell'esordio a Empoli, fuori per un affaticamento al polpaccio sinistro contro lo Spezia. Questa settimana si è allenato regolarmente, ha smaltito il fastidio muscolare. Sarri aspetterà il rientro dei nazionali per far scattare le prove tattiche anti-Pioli. La titolarità di Luiz Felipe è scontata. Ha saltato le Olimpiadi per rimettersi in condizione e conoscere le richieste di Sarri. La sua disponibilità è qualcosa di necessario. Con Luiz Felipe in campo si vince di più. Corriere dello Sport.

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