Archiviato il weekend della terza giornata di campionato, quest'oggi inizierà il cammino delle squadre italiane nelle competizioni europee: tra oggi e domani scenderanno in campo Inter, Juventus, Milan ed Atalanta in Champions League; giovedì invece sarà il turno di Lazio e Napoli in Europa League e della Roma nella nuova Conference League. Alessandro Costacurta, ex difensore del Milan che in Europa ha vinto tanto, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Messaggero, spiegando le sue sensazioni sulle squadre italiane impegnate nelle competizioni europee. Partendo dalle quattro squadre in Champions League, ecco il suo pensiero: "Non penso siano attrezzate per poter puntare in alto. Avranno difficoltà ad arrivare nei quarti di finale. Mi piacerebbe essere sorpreso. L’Inter è forse la squadra più avanti per il campionato italiano, mentre per la Champions, anche se potrà sembrare strano, penso che la Juventus abbia un’esperienza che potrebbe portarla ai quarti. Non oltre. Dico la Juve perché tanti sono all’ultima esperienza. Vuoi un colpo di coda, vuoi l’entusiasmo per il successo negli Europei. Ecco, per paradosso, vedo la Juve come migliore italiana in campo europeo, ma non come favorita per lo scudetto".

Poi si è espresso anche sulle due squadre romane, Lazio e Roma, impegnate in Europa il giovedì. Ecco dove possono arrivare secondo Costacurta: "Sono molto curioso. Perché Mourinho e Sarri sono due mostri sacri e hanno delle sfide difficili davanti. Penso sia più difficile per Mourinho dato che le aspettative per la Roma sono diverse e, del resto, confrontarsi nel campionato italiano è ancora più impegnativo rispetto a 13 anni fa, quando arrivò all’Inter. Viene da due stagioni non particolarmente positive e questa è la grande sfida per il portoghese: capire se sia cambiato il calcio o sia cambiato lui. Le prime gare hanno convinto, eccome. Dove possono arrivare? Sono squadre attrezzate per andare avanti in Europa League e in Conference. Mi aspetto che arrivino davvero alle soglie della finale. Almeno in semifinale. Quanto a Sarri, non credo fosse il primo colpevole dei mali della Juve e immagino possa sul serio lavorare e portare dei risultati. Ma non credo già in questa stagione. Ripeto quel che ha detto lui: credo possa essere un anno di transizione con delle soddisfazioni".

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