Dopo le due sconfitte in trasferta subite contro Milan e Galatasaray, la Lazio di Sarri riparte domenica alle 18.00 allo Stadio Olimpico: ospiterà il Cagliari di Walter Mazzarri, nuovo allenatore del club sardo dopo l'esonero in settimana di Leonardo Semplici. Per analizzare la sfida tra le due squadre, la redazione di LazioPress.it ha contattato in esclusiva Robert Acquafresca, ex attaccante del Cagliari.

Come hai visto la Lazio nella gara contro il Milan? E' una sconfitta funzionale per la crescita?

"Secondo me il Milan è una delle tre squadre più forti del campionato, superiore sicuramente alla Juventus: per la Lazio non è stato semplice, anche se mi aspettavo un po' di più. Infatti sia Sarri che Leiva hanno spiegato dopo la gara che la Lazio avrebbe dovuto fare una gara diversa, come preparato in settimana, ma le cose non sono andate: può capitare. E' una sconfitta che può essere funzionale per la crescita, ti può aiutare a non commettere gli stessi errori in futuro".

Dopo le vittorie contro Spezia e Empoli, la delusione di Milano: dove può arrivare la Lazio?

"Ormai i biancocelesti sono diventati una squadra da vertice. Hanno aperto un ciclo, per questo non devono guardare alla singola partita ma l'insieme. E' chiaro che le somme si tireranno alla fine: la crescita ulteriore della squadra passa anche da sconfitte come quella contro il Milan".

Da attaccante ad attaccante, un commento al momento di Immobile rispetto alle critiche ricevute con l'Italia?

"Non chiedetemelo nemmeno... Immobile è stato talmente tante volte attaccato, e puntualmente ha smentito tutti a suon di gol: attaccarlo ancora è una bestemmia. Mancini magari utilizza un modulo che non premia le caratteristiche di Ciro: stiamo parlando di uno degli attaccanti più forti d'Italia. Per lui parlano i numeri, è un bomber: purtroppo quando si abitua troppo bene la gente in un determinato modo devi continuare: Ciro ha abituato tutti benissimo".

Passando al Cagliari, ti aspettavi l'esonero di Semplici? E' stato esonerato anche Di Francesco: cosa pensi di questa tendenza ad esonerare così presto?

"Non è facile da giudicare: onestamente non credo sia molto corretto, un allenatore deve avere il tempo di lavorare. Guardando il caso di Semplici, il mercato del Cagliari è stato fatto prevalentemente all'ultimo, e nell'ultima partita contro il Genoa ha avuto a disposizione Nandez, Godin, Gaston Pereiro e Caceres il giorno della partita stessa: avere i giocatori in Nazionale deve essere un motivo d'orgoglio, non un deve diventare un problema. Se ti arrivano i giocatori il giorno prima della gara, l'allenatore, anche per credibilità nei confronti del resto del gruppo, non può schierarli perché per due settimane non si sono allenati con la squadra. Come fa un allenatore a schierare dei giocatori che non ha visto allenarsi, nei confronti di un gruppo che ha avuto sotto mano per due settimane?

E' chiaro che la società fa le proprie valutazioni, nessuno getta i soldi dalla finestra, però dispiace sia per le modalità che per le tempistiche: sia l'esonero i Semplici che quello di Di Francesco sono arrivati di martedì mattina, all'inizio della settimana in preparazione della gara successiva".

Il tuo parere sull'arrivo di Mazzarri?

"Si è rimesso in gioco, non può che fargli bene dal punto di vista personale, e sicuramente porta a Cagliari tanta esperienza, sono curioso di vedere le scelte che farà".

Uno degli acquisti del Cagliari è una vecchia conoscenza del mondo Lazio: che apporto pensi che potrà dare Keita?

"Cagliari è stato sempre un paradiso abbastanza felice per gli attaccanti, quindi presumo di sì. Keita ha 26 anni, è nel pieno della maturità e della carriera: penso che possa fare molto bene".

Che gara ti aspetti domenica?

"Di solito il cambio dell'allenatore qualcosa dovrebbe dare. La sconfitta della Lazio a Milano non deve ridimensionare le ambizioni della squadra, perché è una sconfitta alla terza di campionato, con un intero torneo da giocare. Tuttavia si trova davanti un Cagliari diverso rispetto a Semplici: non è una sfida semplice da leggere".

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