Sempre gol pesanti o nelle grandi occasioni. Pochi, è vero, ma quelli di Danilo Cataldi si ricordano sempre.

Gli ultimi due erano stati su punizione, quello contro il Genoa il 23 febbraio 2020 e contro la Juventus per il sigillo finale in Supercoppa italiana. Il 2 marzo 2019 nel derby con la Roma aveva realizzato al 89', il terzo gol con un sinistro sul primo palo. Ieri, contro il Cagliari, la rete del pareggio e poi la corsa verso un amico che ne aveva bisogno, Thomas Strakosha. Con i tifosi della Lazio c'era stato un piccolo alterco dopo una partita con il Genoa, ma ieri l'esultanza al suo gol è stata senza freni. Un po' tutti hanno corso insieme a lui verso il portiere albanese, da sostenere - come hanno fatto in Curva Nord - dopo l'errore decisivo contro il Galatasaray.

Danilo Cataldi non è la prima scelta di Maurizio Sarri, perché il posto da titolare al centro del centrocampo è occupato dall'esperto Lucas Leiva. Ma nella partita di ieri ed in quelle precedenti, il brasiliano è apparso stanco: le manovre di ripartenza della Lazio sono state spesso lente e macchinose, l'ingresso di Cataldi ha invece velocizzato il pallone tra centrocampo ed attacco. Anche a livello tecnico, nel primo tempo, si sono visti alcuni palloni persi sulla mediana che hanno portato a pericolose ripartenze dei sardi.

Mercoledì c'è il Torino ed in vista della partita contro la Roma di questo weekend, potrebbe esserci una chance di vedere il 27enne romano partire dal primo minuto. Il ruolo di mezzala sembra dimenticato, per un posto sulla mediana svolto molto bene nel pareggio per 2-2 dei biancocelesti contro il Cagliari. Vero è che il gol subito dopo appena 30 secondi dall'inizio del secondo tempo ha condizionato la frazione finale della partita, ma la Lazio dopo il pareggio e lo svantaggio, non ha saputo reagire immediatamente.

Cataldi è entrato bene, per giudicarlo bisognerebbe vederlo meglio in quella posizione ed in più partite. Escalante non sembra rientrare nei piani di Sarri, mentre Basic è visto più come mezzala che come centrale. Queste 48 ore prima del match saranno decisive per capire se al posto di uno stanco Leiva, ci possa essere l'ennesima rinascita del classe 1994.

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