Il carattere c'è, il cuore pulsa. La Lazio, bloccata mentalmente e senza troppe idee in fase di possesso, nel finale contro il Cagliari trova la forza con Cataldi di acciuffare un pareggio meritato, ma che non può andare bene alla squadra di Sarri. Perché dopo due sconfitte consecutive, alla vigilia di due gare difficili (Torino in trasferta e derby), una vittoria serviva come l'aria, per ritrovare fiducia e consapevolezza, oltre ovviamente che per smuovere la classifica. Invece i biancocelesti sono tornati a casa con un punto, anche se Martusciello non ha fatto drammi. Il vice di Sarri ieri era in panchina perché l'ex allenatore della Juventus era squalificato. Ha visto la partita in un box sopra la tribuna stampa, fremendo per dare indicazioni. Sicuramente Sarri ci sarà domenica nel derby contro la Roma di Mourinho, mentre è ancora in bilico la sua presenza giovedì contro i granata. Al momento non potrà esserci perché dopo Milan-Lazio il giudice sportivo l'ha fermato per due giornate. Ma la società biancoceleste ha fatto ricorso e attende a ore l'esito: la speranza a Formello è che la giustizia ordinaria riduca la squalifica da due a un turno. Il primo turno di stop, quello scontato ieri, era riferito alla lite sul campo a San Siro dopo il triplice fischio. Quella ancora da scontare è dovuta alla bestemmia detta (Sarri si professa innocente) nel tunnel rientrando negli spogliatoi. Non può esserci il patteggiamento, con la conseguente multa, come accade in altri casi di blasfemia. Il motivo? L'espressione incriminata è stata riportata direttamente dal direttore di gara e non dall'ispettore federale.

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