Dopo il pareggio casalingo contro il Cagliari, prosegue il cammino in Serie A della Lazio di Maurizio Sarri, che giovedì alle 18.30 sarà impegnata in trasferta contro il nuovo Torino di Ivan Juric, che arriva da due vittorie ottenute contro Salernitana e Sassuolo. Per analizzare la sfida tra le due squadre, la redazione di LazioPress.it ha contattato in esclusiva Roberto Cravero, ex difensore sia della Lazio che del Torino.

Cosa non ha funzionato nella Lazio durante la gara contro il Cagliari?

"Non c'è nulla che non ha funzionato. C'è un fattore determinante in questo momento per la Lazio, ed è il tempo: serve per assimilare e per crescere come squadra e gruppo. Non è un passo falso il pareggio con il Cagliari: sono passate quattro giornate. Credo che Sarri sia stata la scelta giusta: sa fare calcio, ha le sue idee. Portarle in una squadra, dopo tanti anni in cui si lavorava con una metodologia differente, non è facile. Purtroppo a Roma si chiede tutto e subito: questa è la peculiarità di un ambiente che di dà tanto, ma l'unica cosa che non ti concede è il tempo".

Che tipo di miglioramenti si aspetta: di reparto o individuali?

"Non di reparti, ma di squadra, di sincronia di gioco ed equilibrio: è cambiato praticamente tutto. E' una squadra che è passata dalla difesa a tre a quella a quattro; si giocava con due punte, mentre ora c'è Immobile con due esterni. Non si può chiedere a Sarri di avere la bacchetta magica. La Lazio ha ponderato questa scelta, e il tempo lavorerà a favore di Sarri".

All'interno di questa trasformazione, che tipo di ruolo può avere Cataldi? Può tornare ad avere un ruolo centrale con Sarri?

"Il centrocampo della Lazio, come reparto, è uno dei migliori d'Italia: Cataldi è un rincalzo che non fa rimpiangere i titolari. Potrebbe rivelarsi un'arma in più per l'amore che sente verso questa società, e per le qualità di cui dispone: non disdegna di andare in gol, sia con punizioni che con tiri da fuori. E' un giocatore determinante, ma dire che potrebbe sostituire Leiva è difficile: il brasiliano ha giocato dieci anni nel Liverpool, ha qualità importanti, tuttavia Cataldi potrà dare tanto a Sarri".

Passando al Torino, dopo le prime due sconfitte sono arrivate due vittorie: in cosa si vede maggiormente la mano di Juric?

"Nella preparazione atletica, nell'organizzazione di gioco, nel coraggio di andare ad affrontare qualsiasi avversario a viso aperto. Ha cambiato la mentalità del Torino degli ultimi anni: i granata sono andati a Sassuolo a giocarsi la partita, e avendo calciatori di qualità può fare male a qualunque squadre".

Tra i nuovi acquisti granata chi la sta convincendo particolarmente?

"E' chiaro che il Toro aspetta ancora il ritorno di Belotti, ma Sanabria da prima punta ha fatto bene: in questo momento ci sono vari giocatori di qualità dietro la prima punta, come Brekalo, Praet, o lo stesso Pjaca. Ha giocatori che possono risolvere la partita in qualsiasi momento, e lo ha dimostrato Pjaca proprio contro il Sassuolo, decidendo la gara da subentrato con una giocata".

Che gara si aspetta tra Torino e Lazio giovedì?

"Aperta, giocata all'attacco, senza guardare gli avversari e senza speculare: chi è più forte vince".

 
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