Fratelli coltelli per un gior no. Vanja Milinkovic-Sa vic, portiere del Torino, e suo fratello Sergej che è invece il faro di centrocampo della Lazio hanno un bellissimo rapporto: condividono lo stesso sangue, ma pure interessi comuni come la pallacanestro. La mamma dei fratelloni è stata una cestista professionista, il papà un calciatore, tanto che entrambi sono nati in Spagna dove Nikola Mi linkovic ha giocato alla fine degli Anni 90. Domani al Grande Torino si abbracceranno, quindi dimenticheranno per novanta minuti lo strettissimo rapporto che li lega per anteporre l'interesse di Toro e Lazio al vincolo famigliare. E sarà anche la prima volta che Vanja e Sergej si trove ranno l'uno di fronte all'altro da inizio gara. Il biancoceleste è un punto fermo dei capitolini dal 2015, Vanja ha invece conquistato i galloni da titolare in questa stagione. E li vuole mantenere anche grazie a una prestazione convincente nella quinta giornata di campionato. Presumibile, vista la continuità con la quale Sergej sa rendersi pericoloso - con punizioni, conclusioni da fuori area e colpi di testa - che per alimentare la fiducia di Juric nei suoi confronti gli tocchi murare anche il fratello. Contribuendo così a riequilibrare la proporzione di successi e sconfitte del Toro contro la Lazio, dal 2005 in avanti (con Cairo, in 27 sfide, sono fin qui arrivate 5 vittorie, 9 pareggi e 13 ko). Rispetto alle ultime due annate, oltretutto, Vanja si trova a guardia della porta di una squadra che per valori tecnico-tattici ha indubbiamente ridotto la distanza, con gli avversari. Nel complesso la Lazio ha più qualità di un Toro che, però, con gli ultimi arrivi dal mercato e la mano di Juric ha moltiplica to le possibilità di fare male all'undici di Sarri (squalifica confermata, in panchina andrà Martusciello). Ecco, nell'ottica dell'equilibrio dei valori è un peccato, in ottica granata, l'indisponibilità di Praet (che si unisce a quella, probabile, di Pjaca). Nelle precedenti quattro occasioni, quindi dal 2019-'20 in avanti, la Lazio ha quasi realizzato il filotto. Due annate fa ha conquistato sei punti (4-0 a Roma e2-1 a Torino), l'anno scorso quattro. Clamoroso il successo del 1° novembre 2020: Lukic, che è pure connazionale dei Milinkovic, porta avanti il Toro a 3' dal 90, poi i granata di Giampaolo riescono nell'impresa di venire recuperati e pure sorpassati (Immobile su rigore e Caicedo). E in quella prova Sergej ha anche segnato una tra le sue due reti, ai granata (il punto del temporaneo 2-2. Il primo acuto, decisivo, è arrivato il 29 aprile del '18: 1-0 per la Lazio). L'ultimo incrocio prima di quello di domani è stato l'unico, degli ultimi quattro, nel quale il Torino ha salvato la pelle: 0-0, con annessi rigore fallito da Immobile e palo all'ultimo secondo di Lazzari. Un punto che ha messo al sicuro la salvezza dei granata, altrimenti costretti a giocarsi la permanenza nella massi ma serie all'ultima giornata contro il Benevento. La prima tra i Milinkovic, ma uno era in campo e l'altro in panchina, nel 2017 con Mihajlovic sulla panchina di un Toro più che con vincente e capace di vincere 3-1 all'Olimpico di Roma. L'esordio di Sergej contro i granata è invece datato 25 ottobre 2015: Lazio-Toro 3-0 con Vanja che al tempo difendeva i pali del Lechia Danzica. Club polacco da dove, su stimolo di Mihajlovic, la società di Cairo lo aveva prelevato (per poco più di 2,5 milioni). Nel gennaio del 2017, salvo lasciarlo in prestito fino al termine della stagione al Lechia. Il fratello è invece approdato in biancoceleste, nel 2015 dal Genk, per circa 10 milioni. E ora per liberarlo Lotito ne vuole 100. TuttoSport/Alessandro Baretti

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
TMW | Lazio, con il Torino si candida Cataldi