Tre gol subiti, zero punti e una prestazione inguardabile: il crollo della Lazio a Bologna è totale. E quando sembrava non potesse andare peggio, ecco l'ingenuità di Acerbi: il difensore, sul 3-0, subisce fallo ma protesta e riceve un rosso che gli farà saltare la sfida con l'Inter di Inzaghi dopo la sosta. Insomma la luce della Lazio si è spenta di nuovo, dopo i successi contro Roma e Lokomotiv che avevano fatto scattare una scintilla: «Eravamo scarichi dice Sarri - sotto tutti i punti di vista. È una questione di mentalità. Uno dei ragazzi mi ha detto: "Sono qui da 6 anni e facciamo sempre così, abbiamo un periodo positivo e poi cadiamo in partite simili". Dobbiamo lavorarci, la gioia di un successo deve durare 7-8 ore, invece siamo una squadra che si accontenta». Lo conferma anche l'ex Parolo, ora commentatore Dazn: «Sono stato tanti anni alla Lazio e non ho mai capito perché dopo due o tre vittorie arrivano i cali mentali. Succede ciclicamente: ricordo che dopo aver vinto a San Siro con l'Inter perdemmo male con la Spal». Sarri chiede di «archiviare questa domenica in fretta, non deve più capitare. Non ho visto un movimento senza palla, tutti la volevano sui piedi e così ci siamo chiusi gli spazi da soli. L'espulsione di Acerbi? Era la classica partita da cartellino rosso. Quando hai la testa tra le nuvole, se vai in difficoltà reagisci con nervosismo». Nelle ultime 4 trasferte, la Lazio non ha mai vinto. L'alibi di aver giocato 61 ore dopo l'Europa League non regge del tutto: «È vero, siamo gli unici in Europa a essere scesi in campo alle 12.30. Ma dovevamo comunque essere pronti, non lo siamo stati neanche all'inizio. Poi dobbiamo fare una lotta con la Lega per evitare che accada di nuovo. La rosa non è ampia? Qualche criticità c'è, ma è giusto parlarne in privato». Confronto in vista con la società. E ora contro l'Inter, senza Acerbi, toccherà alla coppia Luiz Felipe-Patric contrastare Lautaro, Dzeko e l'ex Correa. Se nel derby e in Europa League la Lazio aveva impressionato nella prima mezz'ora, ieri contro Mihajlovic al 20' era già sotto di 2 gol: Barrow al 14' e Theate al 17' (azione identica al palo di Zaniolo). Le responsabilità sono collettive, ma da alcuni big, come Luis Alberto e Milinkovic, non ci si aspettano passaggi a vuoto simili. Perentorio Sarri: «Possono e devono diventare centrocampisti totali, lo sono solo in parte. Sono molto portati a giocare con la palla e poco a sacrificarsi in fase di rientro». È pesata tanto l'assenza di Immobile: nelle 26 partite giocate senza di lui, compresa quella di ieri, la Lazio ha vinto solo 7 volte, poi 12 ko e 7 pareggi. Muriqi, ieri in campo al suo posto, non ha inciso: va detto che non è stato supportato e servito in maniera adeguata. Contro l'Inter servirà la fame di Ciro, che non vuole mancare: all'inizio della prossima settimana gli esami decisivi. La Repubblica\Riccardo Caponetti e Giulio Cardone

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
TMW | La Lazio ha il mal di trasferta: i numeri lontano dall'Olimpico sono impietosi