Sarri dice sempre quello che pensa, cambierebbe i calendari della Fifa se potesse, non solo quelli della serie A. La guerra alla Lega si è trasformata in un boomerang: ha contestato l’orario del match col Bologna senza offendere nessuno, ma Dal Pino ha risposto piccato: “In Premier ha dovuto giocare più di una volta partite con meno di 60 ore di distanza l’una dall’altra, qui ne aveva 61. Noi siamo abituati alla pressione, non ci piace la maleducazione. La Lega è la casa di tutti, la Lega determina il calendario e lo gestisce. Per fortuna abbiamo strutture e persone che subiscono molte pressioni, ma non cambia niente, andiamo avanti.” Questa risposta è arrivata dopo tre interventi di Sarri: il primo di mercoledì, a cui la Lega ha risposto tramite comunicato ufficiale (inusuale contro un allenatore), il secondo post Lokomotiv, il terzo dopo Bologna. Sarri ha vinto l’Europa League col Chelsea nel 2018/19 giocando in Premier quasi sempre all’ora di pranzo. I calendari della Lega sono decisi dalle tv, la partita prescelta per il turno serale era Atalanta-Milan e il posticipo di lunedì non era previsto a causa della sosta. Adesso è toccato alla Lazio, ma il 7 novembre toccherà alla Roma che giocherà a Venezia alle 12.30. Sarri era già stato ferito per una bestemmia che giura di non aver mai proferito a San Siro, ci sarebbero testimoni e chi lo conosce bene assicura che non è uno che bestemmia; ora discute un calendario e passa per maleducato. Appiccicare etichette è cattiveria, contrastare o discutere il governo significa diventare scomodi. Lo riporta il Corriere dello Sport.
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