Una Lazio dimezzata, tra chi crede nella trasformazione sarrista e chi no, non può esistere. Il patto di Bologna, ratificato nello spogliatoio del Dall'Ara, è servito per chiarire le intenzioni di tutti e deve valere come ultima ripartenza verso un futuro incentrato sulla visione calcistica dell'allenatore, con misurate liberalizzazioni tattiche. Finora sono state approvate solo quelle concesse da Mau nel derby. Il confronto del Dall'Ara era stato blindato e secretato, si era svolto a porte chiuse e non è stato semplice ricostruirne il senso. Sarri, riunendo la squadra, ha autorizzato ad entrare solo il vice Martusciello. Dopo la debacle, senza perdere tempo, ha chiesto spiegazioni del crollo e ha voluto ascoltare pareri, risposte, obiezioni, tutto ciò che la squadra s'è sentita di dover dire. Sarri ha indagato sui motivi dello schianto avvenuto nella settimana post-derby, dopo la vittoria di Coppa: pretende che si metta la parola fine all'oscillare continuo che ha caratterizzato il passato. Qualcuno della squadra, recependo l'imperativo, avrebbe sottolineato il fatto che questo gruppo è comunque reduce anche da stagioni di successo. Sarri, per rendere la Lazio vincente, ha bisogno di leader di straordinaria personalità, non solo di giocatori di talento. Vuole uomini di carattere, pronti a lottare, correre e rincorrere, ad uscire dal guscio protettivo in cui hanno vissuto  negli ultimi anni, a spendersi sempre al massimo. Il cambiamento è totale: tattico, mentale, fisico, filosofico, organizzativo. S'è detto più volte, non è semplice concretizzarlo. Il patto di Bologna, che deve rivelarsi di ferro per far nascere una Lazio ambiziosa e travolgente, quasi due mesi dopo la partenza del campionato è servito al tecnico per effettuare un ulteriore screening del gruppo. Non consentirà "sgambetti" da parte di nessuno. Sarri, mercoledì alla ripresa, ha parlottato con Tare a bordo campo, è valso come confronto con la società. Dopo due giorni di riposo ha impostato un allenamento singolo (mercoledì) e due doppie sedute. Ieri la squadra ha lavorato di mattina e di pomeriggio, lo stesso farà oggi, sabato e domenica sarà libera per riposare e ripensare all'esame di coscienza di Bologna. Corriere dello Sport.

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