Luca Ravenna, comico e sceneggiatore italiano, è un grandissimo tifoso dell'Inter. In vista della prossima gara di campionato, che vedrà impegnati i biancocelesti allo Stadio Olimpico contro la squadra di Inzaghi, la redazione di Laziopress.it lo ha contattato in esclusiva. Luca ha di recente partecipato a "LOL - Chi ride è fuori" e co-conduce con Edoardo Ferrario "Cachemire - Un podcast morbidissimo". Ecco le sue parole in vista di Lazio-Inter. Insomma, sabato Lazio-Inter allo Stadio Olimpico. Sensazioni pre gara? "Sensazioni pre-gara...beh sono tutte finali, è uno scontro importante e sono due squadre molto forti: entrambe possono ambire a dei risultati importantissimi... Sto rispondendo come i calciatori" Si, infatti sei molto impostato. (ride, ndr) "Si l'ho fatto apposta. Simone Inzaghi contro il suo passato, perchè probabilmente è il laziale più importante di sempre per tutto quello che ha fatto. Sarri, invece, si deve rialzare dallo schiaffone a Bologna. Quindi, non saprei. Dipende, perchè i nostri giocatori hanno fatto dei bei viaggioni per fare queste inutili partite. Lazio-Inter, come tutte, è sempre una partita molto strana sull'andamento. Sensazioni? Non ti dico il pronostico". Ti aspettavi questo avvio di stagione di Inzaghi? "Inzaghi si è messo molto bene sul binario che aveva fatto costruire Conte, e mi aspettavo che andasse bene l'Inter e non che andasse così male, un po' per sfortuna, in queste partite di Champions. Comunque, il campionato è ancora lungo; la Juventus è in corsa per lo scudetto. Ma siamo solo agli inizi". Invece, che idea ti sei fatto della Lazio di Sarri? "Mi sembra che Sarri sia un allenatore perfetto per la Lazio come carattere, fa giocare molto bene le sue squadre. Mi sembra, allo stesso modo, che ci fosse una grande qualità con Inzaghi, cioè quella di far giocare una rosa non tutta di primissimi nomi. E chissà, se Sarri - che lo ha fatto a Empoli, a Napoli e lo ha fatto con un Chelsea non stellare - riuscirà a fare quello che Simone ha fatto alla Lazio. Comunque, rimane incredibile il suo percorso". In passato hai vissuto a Roma e avrai avuto modo di conoscere bene i romani. Volevo chiederti, dal tuo punto di vista, se hai notato delle differenze tra tifosi romanisti e laziali. "Sì, un sacco. Il calcio romano è una sorta di religione a parte all'interno del mondo calcio italiano. A Roma ho imparato che, soprattutto sul palco, non si scherza sul calcio. In nessun modo. Non conviene perchè rischi di inimicarti una buona fetta del pubblico oppure una fetta minore, ma più aggressiva. Ho notato che i laziali non sono mai laziali all'acqua di rose: chi tifa Lazio, tifa Lazio ciecamente. Hanno un attaccamento molto forte alla squadra.  I romanisti, invece, essendo numericamente di più, sono tifosi e hanno due approcci: supportano ciecamente la squadra, oppure sono un po' più leggeri. Ovviamente parlo di tifo, a livello di ore spese e dedicate alla propria squadra. A Roma è impossibile fare umorismo sul calcio, a meno che tu non sia tifoso di una delle due squadre e scherzi sull'altra o sulla tua. È molto facile ascoltare e ridere dell'autoironia dei tifosi ma, se sei di un'altra città o di un'altra squadra, meglio lasciar stare. A Roma è un aspetto affascinante, ma anche un punto debole a livello nazionale: è un ambiente molto caldo". Hai fatto degli spettacoli sul tema o hai in programma di farli? "Mi piacerebbe molto parlare sul palco di quello che era il mio sogno da piccolo: un giorno si rompe un giocatore dell’Inter, cercano qualcuno allo stadio e gli fanno "Tu, mettiti la maglietta e scendi al posto suo in campo". Vorrei parlare di quanto possa essere stupido un tifoso a pensare una cosa del genere... tipo me". Il risultato di un match influisce sul tuo umore? Esempio, l’Inter non vince il match delle 18 e vai in scena per le 20. "Se sono sul palco a Roma, lo usi a tuo vantaggio. Nel senso che sul palco, comunque vada, ammettere una debolezza o un problema, come il tifo, va sempre a tuo vantaggio: una persona ride perchè sei uno sciocco che perde tempo a vedere le partite. Comunque lo subisco, non ci vado volentieri. Perdere con la Lazio è una menata enorme, ma è diverso rispetto ad altre super nemiche". Tipo? "Col Milan, il derby più di ogni altra cosa. Ovviamente con la Juve e poi ci sono anche le brutte sconfitte. Anche con la Roma che dal 2006, abbiamo sempre più o meno massacrato, quando ci giocavamo lo scudetto; quindi, la vedo come una grande rivale. Con la Lazio c'è una rivalità diversa, io le temo entrambe ma con Mourinho ti lascio immaginare quanto mi lasci entusiasta questa cosa". Con la Lazio esiste un gemellaggio tra le tifoserie, sicuramente è un approccio diverso. "Si, io poi ero a Roma il 5 maggio e ho un ricordo dei colori che si mischiano. È un ricordo pavloviano: quando si gioca Lazio-Inter io ho sempre un pezzo di cuore sbriciolato, ma la colpa non era dei tifosi ma del nostro undici in campo" Sei molto bravo con le imitazioni, alla luce di quanto successo quest’estate sulla faccenda del rinnovo di Simone, come immagineresti l’incontro di Lotito con Inzaghi domenica? "Sarebbe troppo divertente, immagino ne abbiano scritte o dette di ogni genere. A Roma, le persone sono bravissime a fare ironia su queste cose: dal banale "Spiaze" su un bigliettino. Se dovesse vincere la Lazio, sarebbe facile che Lotito quando andrà a parlare dica "Spiaze". Se avesse l'ironia di fare questa cosa sarebbe molto divertente, ovviamente da interista non me lo auguro".
Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
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