Si avvicina la sfida di sabato tra Lazio e Inter, in programma alle ore 18:00 sul prato dello Stadio Olimpico, dove farà ritorno Simone Inzaghi, ex giocatore e tecnico dei biancocelesti, il quale siederà ora sulla panchina riservata agli ospiti. Per presentare la gara valida per l'ottava giornata del campionato di Serie A Tim, la redazione di LazioPress.it ha contattato in via esclusiva Marco Ballotta, ex portiere che ha vestito le divise delle due squadre.

Sabato c'è Lazio-Inter, che partita sarà e chi arriva meglio alla sfida?

"È una partita delicata per entrambe le squadre, probabilmente più per la Lazio vista la pesante battuta d'arresto contro il Bologna, che dopo la vittoria nel derby si pensava avesse trovato un po' di equilibrio e che continuasse una striscia di un certo tipo. Invece è stata una sconfitta pesante e dovrà riscattarsi, un'altra battuta d'arresto diventerebbe troppo e l'ambiente Lazio non è sicuramente dei più facili. L'Inter invece è lì a ridosso delle prime e di conseguenza vuole continuare a stare nei piani alti dove merita di rimanere sicuramente. Sarà quindi un po' più avvantaggiata l'Inter ma perché gioca più tranquilla. Poi c'è anche il discorso di Inzaghi che dopo vent'anni di Lazio torna da avversario all'Olimpico".

Sarà la prima da avversario di Inzaghi: che accoglienza riceverà all'Olimpico? Sarà applaudito o fischiato?

"Inzaghi sarà applaudito sicuramente per i suoi cinque anni da allenatore e per l'ottimo lavoro che ha svolto. Poi è stato anche un giocatore biancoceleste per tanti anni... Non dico che sia un idolo ma è uno dei calciatori con più militanza in biancoceleste, di conseguenza l'accoglienza sarà molto positiva come giusto che sia".

Immobile dovrebbe recuperare, può essere lui l'uomo decisivo? Negli schemi di Sarri come lo ha visto fin qui?

"Il gioco di Sarri ha bisogno di determinati giocatori e anche se disponi di quelli con le caratteristiche giuste ci vuole del tempo per assimilare il modo di giocare. Poi se in qualche partita non si vede la mano del tecnico toscano si deve trovare una soluzione diversa. Forse anche l'allenatore, se le cose non cambieranno, dovrà andare incontro alle caratteristiche dei giocatori"

Si è parlato tanto del duello Strakosha-Reina. L'albanese per ritrovare serenità dovrebbe cambiare ambiente?

"Secondo me è giusto riproporlo perché in ogni caso è un capitale importante per la società e andrebbe anche in regime di svincolo. Anche per questo va tutelato in un certo modo ma deve darsi una mano anche lui. Reina è un ottimo portiere e lo ha dimostrato. Ultimamente non sta facendo benissimo però penso che lui serva tantissimo. È Strakosha che deve imporsi un po' e non avere la pressione di un secondo come Reina perché se vuole fare questo tipo di mestiere ad alti livelli deve crescere mentalmente. Tecnicamente invece ha dimostrato di saperci fare. Deve fare quel salto di qualità che tutti aspettiamo ma che ancora non è avvenuto. Poi se non arriverà è giusto che provi qualcosa di diverso pe ritrovare un po' se stesso".

Zaccagni, quando tornerà, potrà essere il valore aggiunto all'interno dello scacchiere biancoceleste?

"Sì, penso che tutti i giocatori servano a disposizione. Il piccolo problema che ha la Lazio è quello della coperta un po' troppo corta. Negli 11/13 titolari è una buonissima squadra, poi nell'eventuale mancanza di qualche titolare forse la Lazio pecca un po', anche se qualcosa è  migliorato. Vedo forse l'unico difetto in questo nei biancocelesti. Poi i giocatori li ha e Zaccagni è uno di quelli che può dare sicuramente una mano".

Come valuta l'acquisto di Muriqi? A gennaio la Lazio dovrebbe già muoversi per cercare un altro vice-Immobile?

"Muriqi bisogna farlo giocare nel ruolo che gli compete. È indubbio che deve ricevere tanti palloni forti in area e che giocando lontano dalla porta fa fatica. Non puoi chiedergli di di correre dietro a tutti e di  fare l'uno-due con i compagni e andare in profondità. Va usato per le sue caratteristiche. Secondo me in questi suoi anni di Lazio non ha fatto vedere quello che vale perché è stato anche utilizzato male".

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