"Per me Napoli non sarà mai una partita come le altre". Tre anni dopo è una frase che, pronunciata da Maurizio Sarri, non ha più lo stesso significato. Bisogna essere stati fuori dal mondo per commuoversi ancora per il ritorno di Sarri a Napoli. Il secondo. Il primo è avvenuto sulla panchina della Juventus. Ci ha pensato la vita a spazzare via quell'evidente castello di ipocrisia che in tanti fecero finta di non vedere. Il paradosso di questo ritorno è che il vincitore sarebbe Maurizio Sarri e lo sconfitto il Napoli. Perché lontano dal Vesuvio il tecnico toscano ha finalmente vinto. Ha conquistato l'Europa League col Chelsea e lo scudetto con la Juve. Eppure sono stati successi che non sono riusciti ad andare al di là dell'albo d'oro. A Londra non è mai scattato il feeling, a Torino ha vinto lo scudetto meno celebrato della storia. Quel gioco che fece innamorare tante persone non si è più visto. La sconfitta di Sarri è che il Sarrismo è nato e morto a Napoli. Napoli-Lazio sarà una partita tra due vittime dell'illusione Sarrismo. Corriere dello Sport.

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