La brutta sconfitta contro il Napoli ha riacceso le polemiche su questo inizio di stagione, placate solo dalla vittoria con il Lokomotiv Mosca in Europa League, ma già alimentate dopo il 2-0 subito dalla Juventus. Ma di chi sono le colpe? Dopo il 4-0 di Napoli qualcuno ha iniziato a puntare il dito contro Maurizio Sarri, ma è difficile indicare l’allenatore della Lazio come principale o addirittura unico colpevole di questa altalenanza di prestazioni. La rosa che ha a disposizione, dopotutto, è quella che è: non ha un vice-Immobile affidabile, perché Muriqi finora, anche quando gli è stata data fiducia, non ha ripagato. Lo stesso giocatore ha ammesso di non essere al meglio dal punto di vista mentale e quindi è come se Sarri giocasse senza una punta centrale alternativa a Ciro. Sulle ali, con il netto calo di prestazioni di Felipe Anderson, manca chi può far rifiatare Pedro, l’unico vero asso nella manica dell’allenatore sulle fasce. Un giocatore che, a 34 anni, ha ancora fame di vittorie, che gioca a calcio dando il 100%. L’unico insieme al capitano biancoceleste a non sfigurare per l’impegno anche quando si prendono 4 gol in una serata. Il brasiliano, invece, deve decidere cosa vuole fare: dopo gli eventi avvenuti sul suo gol contro l’Inter, Felipe Anderson sembra essersi smarrito. Ed ora c’è Zaccagni che sta scalpitando alle sue spalle. La difesa: con un Francesco Acerbi non più al livello di qualche anno fa, i due terzini non danno la sicurezza difensiva adeguata. Da una parta Hysaj, dall’altra Patric – almeno con il Napoli, hanno lasciato troppi varchi. L’unica colpa che gli si può dare a Sarri è quella di non aver inserito Lazzari dal primo minuto, ma in ogni caso l’emergenza difensiva è palese e serve investire a gennaio per rimediare… Infine, a centrocampo, non ci sono calciatori esenti da colpe: Luis Alberto e Milinkovic, gli altri due top player di questa squadra, si smarriscono quando le partite sono decisive.

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
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