Il silenzio aiuta a meditare, ma segnala anche un disagio, classico rifugio a Formello quando non arrivano i risultati. Non c'è tanto di cui discutere e parlare, se non all'interno del centro sportivo, dove Lotito ieri si è presentato in tarda mattinata. Era in largo anticipo rispetto all'allenamento di rifinitura, fissato alle 15. Ha visto la Lazio Women e poi si è trattenuto a Formello. È possibile che il presidente abbia cominciato a raccogliere l'invito di Sarri, uscito di nuovo allo scoperto con la richiesta di rinforzi. Urge un centrale da alternare a Luiz Felipe e Acerbi, un terzino di piede sinistro se Radu andrà via a gennaio, un portiere subito (se la complicata convivenza tra Reina e Strakosha dovesse interrompersi) o almeno per la prossima stagione, un attaccante duttile dietro a Immobile. Le priorità sono chiare. L'attualità riporta alla mancanza di equilibrio, ormai acclarata, della Lazio, che andrebbero corrette attraverso un atteggiamento tattico diverso. Le trasferte si sono trasformate in un incubo. Prima e unica vittoria il 21 agosto a Empoli. Da allora oltre tre mesi di delusioni. La Lazio non prendeva tanti gol dal 1957/58 e la diciottesima difesa della Serie A merita protezione. Tre attaccanti più Luis Alberto, Cataldi e Milinkovic sulla mediana con Lazzari arretrato sulla linea difensiva: un lusso impossibile da sostenere. Fuori casa ha preso 17 gol. Una media superiore ai due per partita, troppo. L'Europa League non può essere un alibi. La Samp ha preso gli stessi gol: 29. D'Aversa viene considerato in bilico, Sarri cerca la svolta a Marassi. Almeno la tradizione lo sostiene: 10 precedenti in carriera e una media di 2,30 punti (7 vittorie, 2 pareggi, 1 sconfitta). Corriere dello Sport.

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