Da sempre l’avvocato Mignogna porta avanti la causa dello scudetto del 1915 che non fu assegnato alla Lazio. È di oggi un comunicato ufficiale dello stesso avvocato che riporta ogni aspetto che analizza per filo e per segno ciò che in quegli anni successe. Ecco il comunicato ufficiale dell’avvocato:

Oltre quattro mesi fa è stata prodotta agli atti della Figc una “SUPER PERIZIA” (CLICCA QUI)con cui è stata provata una risultanza fondamentale, probabilmente passata fin troppo inosservata sotto l’aspetto mediatico.

L’esame del NUOVO REGOLAMENTO infatti, ha consentito di constatare come negli Anni ’10 del secolo scorso il titolo di“Campione Italiano” ed il titolo di “Campione d’Italia” rappresentavano primati assolutamente differenti.

Gli articoli 6, 7 e 8 di tale Regolamento Ufficiale, in effetti, disciplinavano l’iter per conseguire il neoistituito titolo di “Campione dell’Italia Settentrionale”, che tuttavia la stampa sportiva dell’epoca e lo stesso “Bollettino Federale” definivano impropriamente “Campione Italiano”, mentre i successivi articoli 14 e 15 regolamentavano il percorso per conquistare il parimenti neoistituito titolo di “Campione dell’Italia Centro-Meridionale”.

La seconda parte del suddetto articolo 15, infine, stabiliva che la primatista settentrionale e la primatista centro-meridionale si sarebbero dovute sfidare nella “Finalissima Nazionale” per conquistare il titolo di squadra “Campione d’Italia”, a cui il correlato articolo 19 riservava l’assegnazione di una “Coppa Challenge” in qualità di vincitrice del “Campionato Italiano Assoluto” di Prima Categoria 1914/15.

Nel perdurante silenzio della Figc sulla “Istanza d’assegnazione ex aequo dello Scudetto 1915 a Lazio e Genoa”, lo scrivente legale ha proseguito le proprie ricerche presso la BIBLIOTECA DIGITALE DEL CONI laddove sono emerse ulteriori risultanze documentali oltremodo sorprendenti.

Presso il suddetto “Archivio del Comitato Olimpico Nazionale”, infatti, risulta catalogata e consultabile online la pubblicazione “Almanacco dello Sport 1914”, che conferma inequivocabilmente per tabulas come la distinzione tra “Campione d’Italia” e “Campione Italiano” fosse già sussistente nella precedente Stagione Calcistica 1913/14, nella quale la Pro Vercelli si laureò “Campione d’Italia” battendo proprio la Lazio nella “Finalissima Nazionale” del Campionato di Prima Categoria.

Nel resoconto del mese di Giugno 1914 (pagg. 289-290), difatti, il sopracitato “Almanacco dello Sport 1914” riporta testualmente che:

“La Pro Vercelli, Campione dell’Alta Italia, fa valere, sebbene priva di quattro ottimi elementi, la sua superiorità sulla Lazio di Roma, vincitrice del Campionato dell’Italia Centrale, aggiudicandosi il titolo di Campione Assoluto d’Italia”.

“La classifica finale del Campionato Italiano di foot-ball vede così al primo posto la Pro Vercelli, cui tengono dietro con punteggio decrescente il Milan, il Genoa, il Casale F.C., l’Associazione Vicentina del Calcio e l’Hellas di Verona”.

Tale rinvenimento storiografico, a livello storico ed a livello giuridico, si rivela di importanza assolutamente fondamentale, perlomeno sotto tre punti di vista:

1) in primis, perché comprova che allorquando il quotidiano “La Stampa” del 9 Maggio 1919, il “Libro d’Oro” della Lega Nord e finanche il mensile “Genoa Club” scrissero che il “Campionato Italiano 1914/15”  fu aggiudicato d’ufficio al Genoa, tali fonti si riferivano esclusivamente al titolo di “Campione Settentrionale” e non al titolo di “Campione d’Italia”, per il quale, come riportato su “ANNUARIO UFFICIALE FIGC 1926-1927” Federcalcio non ha mai adottato alcuna delibera attributiva post-bellica;

2) in secundis, poiché fu proprio l’uso sinonimale degli aggettivi qualificativi “italiano” e “settentrionale“, a consentire che l’assegnazione al Genoa fosse “medio tempore” strumentalizzata e/o quantomeno equivocata fino a tramandare erroneamente che i rossoblu furono gli unici vincitori dello Scudetto 1915;

3) in tertiis, in quanto grazie alla verifica delle “Testate Disponibili” sulla “Biblioteca Digitale del Coni” ed alla consultabilità degli Annuari Ufficiali Figc”, del volume “Almanacco dello Sport 1914” e di ulteriori fonti dell’epoca, è possibile affermare con estrema certezza che il “Comitato Olimpico Nazionale Italiano” è certamente consapevole delle anomalie che hanno caratterizzato il “Campionato di Prima Categoria 1914/15”, dell’inesistenza della delibera d’assegnazione del correlato titolo di “Campione d’Italia” e della necessità di conformarsi alla “Carta Olimpica” mediante l’attribuzione ex aequo dello “Scudetto 1915” al Genoa (Campione Settentrionale) ed alla Lazio (Campione Centro-Meridionale).

Roma, lì 16 Dicembre 2021

Avv. Gian Luca Mignogna

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