Era un fortino, poi è diventato terreno fertile di punti per gli avversari. Il fattore Olimpico non sembra non esistere più per la Lazio, che non vince in casa dal 7 novembre contro la Salernitana (3-0): poi un ko (2-0 contro la Juventus) e due pareggi che sanno di sconfitta, contro Udinese (4-4 al 99’) e Galatasaray (0-0).

E pensare che prima della Juventus la Lazio non aveva mai perso in casa nel 2021. Aveva collezionato una striscia di 18 risultati utili consecutivi in campionato, seconda solo a quella dell’Inter a livello europeo. Poi, l’inizio della crisi con dei risultati inaccettabili. Passi anche la sconfitta contro i bianconeri di Allegri, anche per l’assenza di Immobile, ma i due pareggi seguenti hanno fatto male all’ambiente. Soprattutto quello di giovedì in Europa League, a reti inviolate contro i turchi, che ha costretto la Lazio ad affrontare il Porto di Conceicao nei playoff per entrare negli ottavi di finale, che invece avrebbe raggiunto battendo il Galatasaray.

Oggi alle 18.30, nell’ultima gara in casa dell’anno, la Lazio - spinta dal discorso motivazionale (e pieno di rabbia) di Lotito - dovrà invertire di nuovo il trend. Davanti c’è il Genoa di Shevchenko, che martedì in Coppa Italia ha vinto la sua prima partita. Non esistono scuse per Sarri, alle prese con il dubbio Immobile: Ciro ieri non si è allenato per un problema gastrointestinale, questa mattina verrà presa una decisione. Se non dovesse farcela, spazio a Felipe Anderson nel tridente con Pedro e Zaccagni, loro si sicuri del posto.

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