"Ci sono i gatti, i gattini e i gattoni sulla tangenziale: un bel film. Ma quando si parla di Maurizio Sarri e della Lazio i gattoni sono innocui, fanno tutti da soli, finiscono in un vicolo cieco. È un film che non fa ridere, un mix di prevenzione e di messaggi per qualche intimo. Pensano di parlare al mondo, ma il loro mondo è ristretto, pochi adepti. Sono gli stessi che non si fanno una ragione del diktat di Lotito che ha confermato Sarri, preannunciando il rinnovo, pur in presenza di risultati non all’altezza delle aspettative. Ma in una svolta epocale, all’interno di chiare e comprensibili difficoltà, ci sta tutto questo. Poi, è chiaro, se sbaglia Ancelotti a Napoli i gattini e i gattoni stanno rintanati nella loro impotenza: sono in silenzio, eseguono, perché questo è l’ordine, bisogna fare figli e figliastri. I gattini e i gattoni sono quelli che, nascondendosi verso una nostalgia patetica verso Simone Inzaghi (il cui ottimo lavoro nessuno discute, all’Inter sta dimostrando di essere un grande allenatore, ma che non può essere una spiegazione della situazione attuale in casa Lazio. Anzi…) invocano la presenza in campo di Muriqi contro il Genoa. E mai hanno criticato, chissà perché, gli acquisti sbagliati da circa 20 milioni. Vietato avvicinarsi, chi tocca i fili muore. Coerenza (zero), lucidità di analisi (sotto lo zero), roba da vedovelle smarrite e prevenute.

Riepilogando: Sarri dovrebbe andare in Champions al primo anno pur non avendo un vice Immobile, pur dovendo giocare con un destro come terzino sinistro, pur non avendo un terzo difensore centrale affidabile. Ci vuole coraggio e potremmo continuare. Come Mourinho ha bisogno di tempo, il discorso vale per Sarri. Con la differenza che non gli hanno speso circa 60 milioni per due attaccanti, al massimo 10 milioni per Basic, altri 10 per Zaccagni più tre parametri zero o giù di lì (Hysaj, Felipe Anderson e Pedro). Gli investimenti arriveranno più avanti, conviene a tutti. Di cosa stiamo parlando? Se per loro il pallone è quadrato, noi lo vediamo sempre rotondo. I gattini-gattoni avvertono la frustrazione del momento (gli anni passano per tutti, qualche ridimensionamento incide, la lucidità diventa buio pesto) e ricordano i bei tempi in cui vivevano dentro un club per poi tornare – era dura la vita, eh – a fare quello che stanno facendo ora. Idee chiarissime. Si chiamano critici a intermittenza, agiscono in base a cosa e a chi conviene bastonare a prescindere. I gattoni sono tre o quattro: il capo e qualche fedele seguace. Parlano senza sapere, addirittura di spogliatoio rotto (ma le prove?), ancora qualche mese così e poi – chissà – game over. I gattini-gattoni sulla tangenziale: buone feste, ne hanno bisogno. A mezzanotte del 31 si stappa: per dare il benvenuto al 2022 (e non solo…)".

Alfredopedulla.com.
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