Un film già visto. La Lazio è stata ancora una volta protagonista in negativo del mercato di gennaio. In tre finestre di mercato si può fare una squadra seria l'appello lanciato tempo fa dal tecnico Sarri al quale erano stati promessi due innesti (un difensore e un attaccante) già in questa sessione. Messi nel mirino Casale del Verona e Miranchuk dell'Atalanta (nome tra l'altro non richiesto dall'allenatore), alla fine dopo una disperata ricerca e il doppio no di Genoa e Monza rispettivamente per Destro e Mota, il diesse Tare prima si è buttato su Man del Parma salvo poi virare su Jovane Cabral, vecchio obiettivo del diesse tornato prepotentemente d'attualità, che arriva in prestito oneroso ad 1 milione con diritto di riscatto fissato a 8 milioni. Si tratta di un'ala sinistra che può fare anche la punta. Classe 1998, capoverdiano con passaporto portoghese, nello Sporting Lisbona quest'anno ha giocato 17 gare con tre gol. Per crescere bisogna pianificare il mercato in due tre session l'input che aveva dato Sarri, una volta perso Miranchuk la Lazio non aveva un piano B ed ha dovuto attendere che finisse l'allenamento di ieri pomeriggio per sottoporre al tecnico una lista di cinque papabili. Un atteggiamento che ha mandato su tutte le furie il tecnico che si è dovuto accontentare di Cabral e di Kamenovic, tesserato nonostante sia stato scartato da lui stesso ad Auronzo. Sui social intanto monta la rabbia dei tifosi biancocelesti contro la società: E' la solita storia che va vanti da 18 anni. Leggo\Enrico Sarzanini

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
Leggo | Mercato, Collovati: “Lazio in alto mare, i mancati acquisti dimostrano che la strada è lunga”