E' rimasto solo lui, Lucas Leiva, un tempo noto come "mezza squadra", da tanti mesi regista a metà servizio. Adesso che Cataldi si è fermato e che resterà fuori fino al derby (se tutto va bene), il brasiliano è tornato a essere l'unico pilota possibile per la Lazio. Per fortuna sua, e anche di Sarri, l'infortunio di Danilo ha coinciso con la rinascita, anche se parziale, del vecchio campione: detta di nuovo i ritmi, contrasta con sufficiente efficacia. Certo, non è quello di un tempo né potrà mai più esserlo, perché nessuno sfugge al trascorrere degli anni, ma dà un buon contributo. Il problema è che Leiva non tiene più di un'ora. E allora Sarri deve inventarsi una soluzione d'emergenza, là in mezzo: il muscolare Basic, il talentuoso Luis Alberto. Il croato ha il fisico, non il senso tattico; lo spagnolo possiede il tocco, ma gli manca la consistenza. Saranno comunque loro a trasformarsi nei viceLeiva, magari mettendoci entrambi qualcosa perché nessuno dei due ha tutto. La carriera laziale di Leiva durerà al massimo altre undici partite, poi il contratto scadrà e Lucas saluterà lasciando un ricordo splendido: nessuno era convinto che potesse sostituire Biglia,  invece è diventato più prezioso dell'argentino. Tornerà nel suo Brasile per finire la carriera, perché Sarri vuole un titolare fisicamente affidabile ritenendo Cataldi una buona alternativa nel ruolo. Il nome indicato dall'allenatore per prendere in mano il gioco biancoceleste è quello di Maxime Lopez, brillante regista del Sassuolo, che però per il suo francesino chiede almeno 15 milioni. Piace anche Vitinha, il tecnico biancoceleste lo ha citato alla viglia del confronto d'andata con il Porto come un giocatore di grande qualità, solo che il costo rischia di salire di un bel po' perché potrebbe servire una cifra vicina ai 25 milioni per acquistarlo. Questioni attuali ma comunque future: il presente è ancora, nonostante tutto, di Lucas Leiva. Fonte: Corriere della Sera.

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