Sabato alle 20:45 andrà in scena all'Olimpico la gara tra Lazio e Torino valida per la 33esima giornata di Serie A: una gara complessa in cui entrambe cercheranno di imporre il proprio gioco con i biancocelesti sempre più in controllo del gioco che vuole Sarri e i granata che sanno adeguarsi bene alla situazione, come abbiamo già visto in partite come quella contro l'Inter o il Milan. All'andata la gara al Grande Torino terminò in pareggio con un calcio di rigore realizzato da Immobile quasi allo scadere. Mesi dopo la situazione è diversa per entrambe le squadre. Per commentare questa gara è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Laziopress.it l'ex attaccante del Torino David Di Michele.

Cosa ti aspetti dalla gara di sabato tra Lazio e Torino? 

Una partita molto tattica, visto Juric che prepara le partite in maniera maniacale e la Lazio che sta rialzando a china con i risultati e il gioco. Entrambe possono mettersi in difficoltà. La Lazio quando trova, infatti, squadre che si chiudono fa fatica a imporsi rispetto a quando trova squadre che se la giocano a viso aperto. Però è una partita molto difficile per entrambi.

Il Torino ha più volte messo in difficoltà squadre di alta classifica quest'anno: cosa deve fare la Lazio per fronteggiarla? 

Il Torino è una squadra che alza i ritmi e ti viene a pressare alto. Se non giochi palla veloce possono metterti in difficoltà. Così come hanno fatto anche con il Milan ad esempio. E' una squadra che è tornata ad essere il Torino di una volta, quell'anima si rivede. Ma oggi come oggi è difficile giocarci oggi.

Quindi i granata possono tornare a giocarsi l'Europa nel giro di poco tempo secondo te? 

Io penso di si, ma tocca fare acquisti ben mirati per tornare a lottare per l'Europa. C'è poi la grana Belotti: servirebbe un attaccante che possa andare in doppia cifra. Con tutto il rispetto per quelli che ci sono, ma con determinate ambizioni bisogna puntare su attaccanti mirati. 

E del progetto Sarri cosa ne pensi? 

Il progetto Sarri sicuramente non si vede quest'anno ma il prossimo, anche se si sta intravedendo ultimamente. Ma è un progetto a cui serve un anno di transizione, cambio modulo e movimenti diversi: da una difesa a tre si è passata a una a quattro, con ad esempio i terzini che sanno attaccare bene ma non difendere. Quindi c'è un adattamento. Per l'anno prossimo ci sarà un colloquio per avere dei giocatori adatti al modulo che vorrà fare Sarri.

La Lazio raggiungerà l'Europa League secondo te? 

E' in lotta, non è facile perché c'è la Fiorentina, l'Atalanta e la Roma stessa. E' una bella lotta a quattro ma ha le carte in regola per giocarsela. Ha Immobile, Milinkovic-Savic e Luis Alberto. C'è questa grana Acerbi che può destabilizzare perché è in contestazione. Ma vedremo.

Tu, che sei stato attaccante, cosa pensi delle critiche a Immobile?

Io penso che criticare Immobile sia qualcosa di impensabile. Un giocatore che fa 30 gol all'anno. Poi si dice che nella nazionale non fa gol, ma sono due modi di giocare completamente diversi. In nazionale c'è meno verticalità e più sugli esterni, ma non è l'unico che fa fatica. Tutti gli attaccanti centrali hanno avuto delle difficoltà. Anche Belotti, ad esempio. Immobile è un giocatore assoluto che sta facendo benissimo in Italia da dopo il Dortmund, è il miglior marcatore della storia della Lazio. Ma parliamo di un giocatore che andrebbe supportato e non criticato come è stato fatto.

Un ricordo legato alla Lazio? 

Beh diversi, posso ricordare alcuni gol. Il ricordo più bello penso possano essere stati i due pallonetti che ho fatto ad Angelo Peruzzi in un Lazio-Palermo. 

 
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