Parte dietro la Lazio, ha sbagliato tanto in questa stagione e si ritrova con tre punti di svantaggio sulla Roma (due più la differenza reti negli scontri diretti) e, al momento pari alla Fiorentina che però vincendo il recupero al Franchi contro l’Udinese andrebbe a +3. Difficile, non impossibile anche se, ai problemi di classifica, si aggiungono quelli tattici e ambientali. La Lazio non ha mai vinto tre partite di seguito in campionato, perché dovrebbe cominciare ora? E per arrivare intorno a quota 67-68, la banda di Sarri deve conquistare i tre punti almeno in quattro partite su cinque che mancano da qui alla fine. Poi, c’è da capire l’atteggiamento dei tanti giocatori a scadenza.

Per carità, tutti grandi professionisti ma avere 4-5 titolari ogni partita che scendono in campo sapendo che tra un mese saranno da un’altra parte non aiuta né il tecnico toscano, né la squadra. Molto dipenderà da quanto avranno voglia di dare per lasciare un bel ricordo ai tifosi. Strakosha, Patric, Luiz Felipe e Leiva saranno decisivi per provare a prendere in extremis un posto utile per andare ai gironi di Europa League.

Inoltre la Lazio è reduce da una partita tatticamente sbagliata contro il Torino, ripresa per il rotto della cuffia da un’invenzione della coppia Milinkovic-Immobile ma che ha fatto riemergere alcuni difetti strutturali. Quasi che, ogni tanto, il gruppo avesse una crisi di rigetto verso lo spartito sarriano nel complesso mal digerito dal suo inizio da molti senatori abituati agli schemi di Inzaghi. Ci sarebbe bisogno di aiuto dalla panchina, come sta accedendo alla Roma nelle ultime partite (gol di El Shaarawy e Carles Perez, ad esempio), ma finora l’apporto è stato minimo: i vari Basic, Cataldi, Raul Moro e Cabral hanno dato un contributo modesto quando sono entrati in campo. Così come è necessario riavere Pedro in forma per provare a scavalcare le dirette concorrenti. Lo spagnolo è un giocatore chiave, trascinatore fondamentale per le ultime gare.

Non aiuta nemmeno il rapporto con la tifoseria. Contro il Milan è previsto lo sciopero della curva Nord a cui ha aderito una larga fetta dei sostenitori biancocelesti che sono sempre presenti all’Olimpico. Prezzi troppo alti, curve e distinti a 40 euro, un’enormità rispetto al costo dello stesso biglietto offerto dalla concorrenza. Una scelta sbagliata del presidente Lotito che ha avuto solo l’effetto di svuotare la parte biancoceleste dello stadio che giocherà quasi in trasferta contro il Milan domenica sera.

A ieri erano stati venduti 18.000 biglietti, l’incasso sarà anche dignitoso ma mancherà il cuore pulsante dello stadio e la Lazio in campo ne avrà sicuramente un danno. La volata per l’Europa non nasce sotto buoni auspici anche per quell’autolesionismo che da sempre pervade l’ambiente biancoceleste. Sarri e i suoi ci proveranno ma non sarà facile cambiare l’attuale classifica. Il Tempo/Luigi Salomone

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
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