Lazio e Milan sono pronte ad affrontarsi all'Olimpico domani sera alle 20:45: gara fondamentale per le ambizioni europee dei biancocelesti guidati da Maurizio Sarri, e per i rossoneri di Stefano Pioli, che proseguono il loro serrato duello con l'Inter di Inzaghi. Sulle pagine de Il Messaggero, è stato intervistato l'ex difensore rossonero Alessandro Costacurta, che ha presentato così la gara.

Come arriva il Milan alla sfida? «Non benissimo. Nel derby magari non meritava il 3-0, ma con Bologna e Genoa è stato corso qualche pericolo di troppo, mentre contro il Torino mi aspettavo almeno qualche tiro in più».

Chi avrebbe dovuto fare di più?

«Direi l’attacco visto che si sta rivelando il difetto maggiore. Leao ha fatto sicuramente un campionato importante, ma con quelle qualità deve sempre saltare l’uomo e non ricamare troppo. Brahim Diaz si è messo in mostra solo in parziali di gara e infine credo che Giroud sul lungo periodo stenta. La differenza col ragazzotto di 40 anni che è fuori è ampia».

A proposito, che cosa consiglierebbe a Ibrahimovic?

«Sicuramente di non smettere. Il Milan per me è diventato forte grazie a Pioli, Maldini, ma soprattutto a lui. Tutt’ora è importante per questa squadra e la sua assenza lo dimostra».

Era questa invece la Lazio che si aspettava?

«Devo dire di no, sia per quanto fatto vedere dopo le buone stagioni passate e sia perché ho un’ampia stima di Sarri. Il gioco bene o male c’è sempre stato, ma quando prendi così tanti gol bisogna rivalutare alcune cose».

Una difesa che ha un pilastro come Acerbi in difficoltà, soprattutto ambientale...

«Acerbi è un ragazzo intelligente che ogni tanto esprime la sua opinione e le sue emozioni e spesso questo non è positivo nel calcio, non solo a Roma. Poi ci sono i social che creano dei precontrasti, diciamo così. Non dimentichiamolo, è campione d’Europa e in questa stagione è stato costretto a fermarsi più del solito per un infortunio, cosa che non ha di certo aiutato un fisico come il suo. Secondo me Acerbi è stato il vero giocatore mancato alla Lazio».

Che coppia potrebbe crearsi con Romagnoli? «Guardi, mi innamorai di Romagnoli ai tempi della Roma e pensavo potesse diventare il più forte difensore italiano di questi anni. Non è andata così, ma continuo a pensare che sia a un livello tra il buono e l’ottimo. Perciò se mi chiede cosa ne penso di una possibile coppia Acerbi-Romagnoli alla Lazio le rispondo magari ad averceli tutti e due».

Nessun problema nell’avere due mancini vero?

«Ho giocato al centro con Baresi, eravamo due destri e non mi sembra che ci siano sta problemi a livello di impostazione, perciò...».

Sarebbe stato semplice marcare Immobile ai suoi tempi?

«Insomma (ride, ndc). Però penso che sarebbe più facile affrontarlo in Nazionale. Ciro lo conosco ed è una persona eccezionale. Però io devo valutare il rendimento sia col club che con l’Italia. Quella maglia so quanto pesa e tanti giocatori forti come Ciro in passato hanno avuto problemi a indossarla, come Mancini».

Cosa deve fare con la Nazionale?

«Non deve lasciarla. Deve sdoganare questo problema, perché ormai lo è e non possiamo nasconderlo. Ha qualche difficoltà in più con la Nazionale nonostante sia uno dei più forti attaccanti europei»

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