Dopo un anno torna a parlare il capitano biancoceleste, l''immortale del 26 maggio': ai microfoni del Corriere dello Sport, Senad Lulic si racconta a 360° gradi, dalla Lazio, al derby della storia, passando per l'addio ai biancocelesti e finendo con ciò che ha in programma per il futuro. Il bosniaco rassicura che sta bene, vive a Coira, fa il padre h24 e si gode famiglia e libertà;  porta i figli a giocare a pallone, la figlia fa unihockey. Fa il tassista, scherza.

Lulic torna agli ultimi anni a Roma, che non sono stati facili, per il futuro invece ha in programma du iniziare il 6 giugno il corso a Coverciano, peril patentino di allenatore Uefa A.

L'affetto dei tifosi laziali non manca e non mancherà mai, lui stesso sottolinea l'amore o che con cui viene travolto. Quando torna a Roma sente un legame incredibile ed evidenzia che i sostenitori lo stimano anche come uomo: è orgoglioso dei suoi 10 anni in biancoceleste, si sente amato. Per non parlare del 26 maggio: sostiene che ci sarà sempre un legame perché quella data è e sarà sempre della Lazio e dei laziali, non si tocca e non c’è rivincita.

Sull'addio alla squadra ammette di non aver parlato in questo anno per non creare casini ma l'amarezza non la nasconde, nella lettera di saluti aveva scritto: "Non ho avuto la possibilità di continuare con voi" ed il giocatore si aspettava chiarezza, pensava si sarebbero seduti per rivedere la situazione: "Giochi l’ultima col Sassuolo e non sai cosa succederà, se resti o no. A marzo o aprile mi avrebbero potuto dire 'Senad, vogliamo ringiovanire'. Non ci sarebbero stati problemi. E’ mancata chiarezza. Avrei continuato volentieri, 5 minuti dopo 10 anni potevano trovarsi. Invece sono partito per le vacanze e in vacanza sono rimasto". Tare il 30 giugno lo ha contattato per dirgli che non avrebbero continuato insieme, Sarri non c'entra niente anche se spesso nel calcio è facile dare colpe a terzi. Lulic continua: "Potevano dirmi 'Hysaj è più forte, non ci servi più'. Hanno ringiovanito, sì. Poi è arrivato Pedro nella squadra più vecchia della A".

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