L'ex giocatore e allenatore della Lazio Mimmo Caso è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Notizie.com per parlare del rinnovo di Maurizio Sarri fino al 2025 e di altri temi legati alla Lazio.  Queste le sue parole in merito: "Trovo giusta la scelta di proseguire insieme, perché quando si parla di un progetto serve continuità; il non rinnovo sarebbe stato come rinnegare decisioni prese in precedenza. Ora servirà mettersi a tavolino e dare la possibilità al tecnico di avere una squadra più continua e di più alto livello: ci vuole unità di intenti tra lui e la società, aspetto messo spesso in discussione ma che ora va consolidato. La Lazio ha ottenuto risultati importanti, migliorarla non è facile ma suppongo l’allenatore abbia le idee chiare, visto che ha già fatto dei nomi. Gli va data carta bianca e si dovranno avallare le sue richieste. 

Incongruenze sul mercato? Serve evitare questo, non deve verificarsi tale incongruenza decisionale. La società crede nel tecnico e quindi gli deve dare retta: lui ed il ds sono la struttura tecnica della società, sono i primi che devono risolvere questa situazione per dare un’idea di compattezza e soprattutto di serietà.

Le giovanili della Lazio? Dal di fuori è facile commentare gli errori che vediamo, ad ogni modo trovo che sia una follia del calcio in generale non fare più leva sul settore giovanile; eccezion fatta per l’Atalanta che sforna ragazzi già finiti del mirino di Mancini e pochi altri club. La cosa comunque più grave è che la Primavera della Lazio faccia la B, serve parlarne: in una piazza come Roma non mancano talenti, i biancocelesti hanno sempre avuto molta attenzione sui giovani, serve intervenire e migliorare. Una volta il fiore all’occhiello della società erano le giovanili, dopo Inzaghi siamo andati in calando. Da quanto tempo è che un giocatore del vivaio non fa un salto stabile in prima squadra? Lo stesso Cataldi si è fatto prima le ossa altrove. 

Mercato Lazio? Se si lavora in coabitazione si può tornare ai piani alti della classifica. Credo sia fondamentale avere già oggi in mente una pseudo formazione dell’anno prossimo. Serve alla rosa, al tecnico, alla società ed è anche nell’interesse di una tifoseria che ha sempre dimostrato grande affetto. Secondo me già si sarebbero dovuti sciogliere i nodi relativi all’eventuale permanenza di Milinkovic e Luis Alberto, come ha fatto la Juventus con Dybala. Anche se capisco che per il calcio d’oggi non è facile, viste le folli valutazioni che ci sono: questo però fa capire ulteriormente perché si deve intervenire in tempo. Già chiuso il ciclo Inzaghi era chiaro che andasse progettato qualcosa di nuovo per Sarri: le cose poi sono andate bene lo stesso raggiungendo un ottimo traguardo magari anche insperato, ma ora non si può più scherzare. La chiarezza che spesso manca è fondamentale, poi si prendono giocatori di conseguenza. Interessante, tornando ai giovani, dare uno sguardo all’Empoli o alle stesso Milan che ci ha lavorato fino a vincere lo scudetto". 

Sulla stagione 86/87: "I laziali quando mi sentono si devono ricordare cosa abbiamo passato (ride n.d.r.). Io ringrazierei per vedere sempre la Lazio così e non tornare a quei fatti. La storia non va dimenticata per vivere meglio il presente e il futuro. Vincere per arrivare in Europa non ha la stessa tensione di giocarsi una fetta di vita della società: la nostra storia rappresentava la vita o la morte del club”. “Su tutti i fronti – chiosa l’ex tecnico e capitano biancoceleste –bisogna trovarsi a metà strada: la bellezza del calcio è che non ti puoi nascondere, quello che semini raccogli".  

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