Si ricomincia, domenica c’è Lazio-Bologna dopo un’estate al contrario. La sera dell’ultima partita del campionato contro il Verona, era il 21 maggio, nessuno dei 55.000 tifosi presenti, neppure il più ottimista, avrebbe scommesso sugli otto rinforzi, arrivati peraltro in tempi ragionevoli, sulla conferma di Luis Alberto e Milinkovic, su un «nuovo» Lotito che spende 50 milioni incassandone solo una quindicina. I quasi ventiquattromila abbonati (23.600, il dato ufficioso, ma ci sarà una riapertura), la prima fase della campagna si è chiusa ieri alle 19, costituiscono una buona base di partenza per una stagione da cuori forti con un campionato di «apertura», ventuno partite tutte d’un fiato fino a novembre, poi due mesi di stop per i mondiali, infine il torneo di «chiusura» con l’ultima giornata fissata il 4 giugno. I laziali hanno gradito il lavoro fatto e la quota di tessere piazzate conferma il ritrovato amore grazie alla strategia societaria ma anche alla presenza rassicurante di Sarri. Il Comandante è soddisfatto, ha avuto quasi tutti i rinforzi richiesti e ora deve dare alla squadra il suo valore aggiunto. Da oggi alle 12 comincia la vendita libera per l’esordio del 14 agosto, data infelice, ma la nuova Lazio merita una cornice importante, abbonati a parte. Serve cominciare bene per allontanare i cattivi pensieri di un mercato che fino all’1 settembre può dare più dolori che gioie: la rosa ormai è definita, sarebbe fondamentale non toccare nulla. Il Tempo/Luigi Salomone

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