Da Djimsiti a Di Maria, passando per Pogba, Pedro, Ranocchia, Wijbaldum e finendo con l'ultima vittima in ordine temporale, Zaniolo: quanti infortuni in questo avvio di Serie A. Si tratta di tutti traumi di differente natura, alcuni che esulano dal lavoro atletico fatto in preparazione ma con un campionato così particolare, con il lungo stop invernale per via del Mondiale, le condizioni dei calciatori preoccupano.

Per analizzare tutte le varie situazioni che si stanno verificando in queste prime giornate della nuova stagione calcistica è intervenuto in ai microfoni di Notizie.com il chirurgo ortopedico e membro della Commissione medica della Federcalcio Pino Capua che fa chiarezza sugli infortuni: "Sono di diversa natura: alcuni traumatici, come quello di Zaniolo, altri invece di carattere muscolare, come ad esempio quello di Di Maria, e questi ultimi possono diventare un problema. Fermo restando che tutto quello che è stato fatto nelle sedi opportune è indubbiamente secondo regola, è possibile che qualche giocatore possa aver risentito di un lavoro affrettato; sottolineo che le preparazioni ormai hanno una connotazione talmente precisa e scientifica che non si possono attribuire gli incidenti a carichi di lavoro sbagliati. Ovvio è che questo susseguirsi di infortuni deve far riflettere, soprattutto in virtù del fatto che a breve si farà una nuova preparazione per poi tornare in campo a gennaio dopo i Mondiali".

"Sono tutte situazioni - continua il professore - che non si erano mai verificate prima e quindi neanche gli addetti ai lavori più esperti potevano valutare. Può incidere anche un po' di cattiva sorte. Ora è bene studiare con attenzione questo campionato, che è una novità a tutti gli effetti. Possibile che cambiando un po' la prospettiva della stagione possano essere anche mutate alcune tecniche di preparazione, però non si può puntare il dito contro nessuno perché al giorno d'oggi abbiamo professionisti di primo livello, quindi non c'è improvvisazione".

"Sulla ripresa - chiosa il dottor Capua - farei uno studio a parte, proprio per la singolarità dell'evento: non è mai accaduto che un campionato venisse interrotto, a metà, per quasi due mesi. Anzi, lo ritengo un episodio da osservare bene: studiamo quello che potrà succedere. Al momento dobbiamo dare credito alla serietà e alla professionalità di tutti gli addetti ai lavori. E' indubbiamente un interessante capitolo scientifico proprio perché i professionisti del mondo del calcio questa situazione non l'avevano mai vissuta prima".

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