Nove certezze, due ballottaggi a centrocampo e un unico obiettivo: battere la Sampdoria per rimanere in vetta alla classifica e dimostrare di aver superato il problema dello scorso anno. La Lazio arriva a Genova, sponda blucerchiata, con due dubbi di formazione: Marcos Antonio spera nell’esordio da titolare ma si gioca il posto con Cataldi, Luis Alberto vuole battere la concorrenza di Vecino (favorito) e Basic. Confermati difesa (Hysaj non convocato, contusione al costato) e attacco, con Pedro in panchina: ha recuperato dalla distorsione alla caviglia sinistra. Sarri pretende che non ci siano cali di tensione, è l’esame di maturità: per la Champions serve continuità, non basta battere una big. L’anno scorso, dopo il derby vinto ci fu la debacle di Bologna, dopo il successo sull’Inter il pesante ko di Verona: il copione dovrà essere diverso oggi (1200 i tifosi nel settore ospiti). A guidare l’attacco Immobile, che ha nella Samp la vittima preferita in carriera: 15 reti segnate, come al Genoa. Dal 2013 in poi nessuno ha realizzato più gol di Ciro a Marassi in A (14). Subito polemiche per il calendario: dopo la trasferta di giovedì 15 settembre in Danimarca con il Midtjylland, la Lazio giocherà domenica alle 15 a Cremona. La Repubblica\Riccardo Caponetti e Giulio Cardone

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