“Stavo per metterlo, poi ho dovuto fare altre scelte. Non mi sembrava il caso di farlo giocare più di tanto in un ruolo in cui l’alternativa è solo lui, mi sembrava di rischiare troppo. È chiaro che, se gioca lui, poi il centrocampo deve essere di un certo tipo. Marcos Antonio ha qualità e tecnica, ma è scadente a livello fisico”. Così Maurizio Sarri, giovedì dopo la vittoria contro il Feyenoord in Europa League, aveva parlato del 22enne centrocampista brasiliano, preso per 7 milioni dallo Shakhtar in estate. Era ovvio, conoscendo anche il metodo di Sarri, che il neo arrivato non entrasse subito con continuità nella formazione titolare, però il bottino finora accumulato da Marcos Antonio sicuramente non è pienamente sufficiente: 3 presenze dalla panchina per un totale di 52 minuti. Merito - o colpa, a seconda dei punti di vista - dell’ottimo avvio di campionato di Cataldi, cresciuto e maturato esponenzialmente da quando il tecnico toscano siede sulla panchina biancoceleste.

Cataldi però è squalificato perché dopo Lazio-Napoli, davanti gli spogliatoi, ha «contestato in maniera scomposta una decisione arbitrale proferendo, inoltre, un'espressione blasfema; infrazione rilevata dai collaboratori della Procura federale». O almeno questa è la versione del giudice sportivo, non quella del centrocampista 28enne romano, che sui social ha dato una versione diversa dell’accaduto.

Per Sarri e la Lazio cambia poco. Cataldi non giocherà e dunque, salvo clamorose decisioni (Vecino play), oggi toccherà a Marcos Antonio, alla prima da titolare con i biancocelesti. Accanto a lui scontata la presenza di Milinkovic, Vecino, Basic e Luis Alberto si giocano la terza maglia. Ma stando alle parole sulla fisicità di Sarri, forse il favorito è l’uruguaiano, l’equilibratore protagonista del 4-2 in Europa League con una doppietta.

Tuttomercatoweb.com.

SERIE A | LAZIO-HELLAS VERONA 2-0 (68' Immobile, 90+4' Luis Alberto)
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