Ancora una volta, come da un anno e mezzo a questa parte, la Lazio di Sarri non riesce a vincere la terza partita consecutiva. In casa del Midtjylland, nella seconda giornata del gruppo F, finisce 5-1 per i danesi, che raggiungono i biancocelesti a tre punti: sono tutti alla pari dopo due giornate. Ma questo dei punti è l’ultimo dei problemi di Sarri, incredulo in panchina a una prestazione vergognosa della sua squadra. “Abbiamo fatto 15 passi indietro”, il commento emblematico di Immobile, che dopo la partita ha portato la squadra sotto il settore ospiti. Un dato altrettanto significativo: era dal 2000, contro il Valencia, che la Lazio non subiva 5 gol in Europa. Nel momento in cui la Lazio poteva allungare e trovare continuità, ecco il crollo inaspettato. Un classico la scorsa stagione, che tutti speravano fosse un lontano e amaro ricordo. Invece ecco di nuovo lo stesso fantasma, nonostante le premesse e le ultime prestazioni avessero dato segnali opposti. Sarri aveva chiesto umiltà e personalità, la Lazio non ha avuto né una né l’altra. Poi un paio di errori individuali ed episodi (la scivolata di Gila, il palo di Luis Alberto che ha fatto ripartire il contropiede sul 3-0 e due rigori) hanno fatto il resto. La differenza di intensità, agonismo e fame però è evidente, altro che umiltà come aveva chiesto il Comandante alla vigilia. Domenica la partita in casa della Cremonese (ore 15) assume un valore immenso. Serve reagire alla batosta contro il Midtjylland per trascorrere la sosta in modo più tranquillo. Per recuperare più energie possibili, la Lazio non tornerà a Roma. Ieri notte è sì rientrata in Italia ma alloggerà vicino Cremona.

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