Certificato: Immobile e Milinkovic sono l’anti-virus della Lazio. Ancora loro affondano la Cremonese in un tempo, illuminano il riscatto dopo il tracollo europeo. Avevano suonato la carica in ritiro a Piacenza, stretto un patto nello spogliatoio: in coppia tornano a guidare i compagni in campionato. Doppietta di Ciro, Sergej lo assiste subito, e poi lucida il suo primo timbro. La Lazio controlla il risultato (ieri contava solo questo), resta sempre sul pezzo, anche quando la Cremonese scova un buco. Non si passa di nuovo: dopo l’imbarcata di Herning, nemmeno un gol subito e un netto 0-4. Nella ripresa Pedro fissa il punto esclamativo. Primo successo in trasferta quest’anno, allo Zini mancava dal 6 marzo 1983, dall’1-0 firmato Giordano. Immobile ha da tempo superato Bruno: 187 reti in A, ne manca solo una per raggiungere il trio composto da Signori, Del Piero e Gilardino. Re Ciro guida la riscossa della Lazio, anche di fronte al suo popolo: tutti sudati sotto il settore Ospiti, stavolta per ricevere l’applauso dei 2500 al seguito. Sarri rivede un ottimo ruolino (2 punti a incontro, la classifica che sorride e il sorpasso sulla Roma), allontana al momento i cattivi pensieri d’addio e torna battagliero: quinto giallo in sette giornate, era diffidato e salterà il lunch match con lo Spezia all’Olimpico dopo lo stop.

Foto Fraioli

RECORD - Solite sorprese di formazione a inizio gara. Sarri ferma Romagnoli, schiera Casale con Patric in difesa, l’equilibratore Vecino rimanda l’anarchico Luis Alberto in panchina. E c’è il convalescente Zaccagni a scorazzare sulla fascia sinistra. Alvini risponde con un 3-4-1-2, che di- fende e attacca a intermittenza: l’ex Escalante si abbassa, ma restano comunque quattro controllori in mediana. Meité fisso su Milinkovic, è la sua ombra. La Lazio riparte dal possesso palla, ma la Cremonese cerca di respingerla col pressing nella sua area e di colpire con una fiammata di Valeri sopra la traversa. Spavento e sveglia: Milinkovic inventa il quinto filtrante, il quarto solo per Immobile, che si sfila da Chiriches e non sbaglia. Ciro è una sentenza contro ogni neopromossa, ma la 24esima assistenza di Sergej (su 42 passaggi decisivi dal 2016) è pura poesia. Il bomber si sblocca e raddoppia dal dischetto, in questa stagione per la prima volta. Lochoshvili è maldestro col braccio su un tiro senza pretese della punta partenopea, Orsato assegna il rigore dopo un prolungato consulto al Var. Da regolamento ci sta. La Cremonese resta viva, ma la Lazio ha tutt’altra qualità. Si scrolla i fantasmi dalla testa, tornano sprazzi di Sarrismo, anche perché i ragazzi di Alvini sono parecchio imprecisi in uscita. Peccato che a Felipe Anderson manchi sempre un po’ di cattiveria per essere di un altro pianeta: sgomma, ma poi colpisce Bianchetti a due passi dalla porta. Diventa un assedio biancoceleste, la Cremonese si schiaccia, ma in contropiede Dessers non sfrutta due ghiotte chance né una carambola Patric-Provedel in uscita. Altro campanello d’allarme, altra sveglia: allora Cataldi recupera palla, Zaccagni non ci pensa due volte e tira, Milinkovic sfonda Radu sulla respinta. Esultanza col ciuccio, auguri papà. Guai comunque a dare la gara per finita. In due mesi forse la lezione è servita. E infatti la ripresa si apre con un parata pazzesca di Provedel da terra su Sernicola.

foto Fraioli

DAL CILINDRO, UNA MAGIA - Su un errore di Vasquez, invece, Felipe Anderson serve Immobile, che si divora la tripletta a porta quasi sguarnita. Le squadre sono già lunghissime, lo spettacolo avanza, ci sono errori e ripartenze da una parte e dall’altra: la Cremonese sfiora la traversa dal corner con un’incornata di Bianchetti, un’altra fiammata di Felipe Anderson rimette Immobile invano davanti alla porta. Soprattutto Sarri si infuria perché Ciro stavolta è egoista, non la passa a Pedro tutto solo sulla linea. Serve un’altra zampata. La Lazio non infierisce, c’è il timore possa tornare a scherzare con la fortuna. E allora Sarri inserisce Luis Alberto per approfittare della stanchezza avversaria. Inizialmente, i biancocelesti si abbassano con il fantasista in mediana, Provedel si tuffa su Valeri in rovesciata e poi su Bianchetti di testa. Quindi però è proprio il Mago a tirar fuori dal cilindro il coniglio: tacco per Immobile, che fa proseguire per Pedro, poker servito. Il numero 10 continua a mostrare ancora che, quando i ritmi si abbassano, la leggerezza di un genio può servire tanto. Germe momentaneamente debellato, ma deve durare a lungo questo vaccino. Il Messaggero\Alberto Abbate

Stasera in diretta su GoldTV (ch.11) ritorna Football Crazy, la trasmissione televisiva dei tifosi biancocelesti
TMW | La Lazio si riscatta, ma il poker di Cremona (per ora) non basta. Milinkovic-Ciro di nuovo