Superate le correnti gravitazionali, non dev’essere una parentesi. Via sbalzi d’umore e altri fallimenti. Solo così stavolta avrà effetto, la nuova cura Sarri. La Lazio torna a vincere e a convincere allo Zini, sale al quarto posto a 14 punti, ottiene il secondo successo consecutivo a ridosso degli impegni europei (novità rispetto agli anni passati), ma Maurizio non si fida della guarigione completa dei suoi uomini: «Non mi basta il riscatto con la Cremonese, voglio la consapevolezza degli errori commessi. Altrimenti verranno ripetuti». Come riporta l'edizione odierna de Il Messaggero, subito dopo il tracollo contro il Midtjylland, il tecnico aveva pronunciato questo discorso all’interno degli spogliatoi: «Sono deluso perché dopo 14 mesi di lavoro, e dopo questo buon inizio, mi aspettavo di avervi fatto capire che, soltanto con l’applicazione e senza superficialità, si possono raggiungere grandi traguardi. Scopritelo adesso quanto siete forti: potete fare il salto di qualità superando i vostri limiti. Se darete sempre il 100%, non ci saranno più questi cali. Altrimenti vi rimarranno grandi rimorsi». Giovedì scorso lui stesso era talmente amareggiato da aver addirittura pensato alle dimissioni per non dare più alla squadra nessun alibi. Nei due giorni successivi, in ritiro a Piacenza, nessun confronto con i giocatori. Sarri gelido, muto, come un padre offeso coi propri figli. La nuova strategia stavolta ha toccato altri canali emotivi. Nessuna strigliata, l’allenatore ha lasciato che i giocatori si guardassero fra loro negli occhi e riguardassero loro stessi da spettatori: emblematica la visione intera dello scempio di Herning. Tutti si sono vergognati, in allenamento erano furiosi, soprattutto i leader Immobile e Milinkovic davanti ai tifosi.

IL TURNOVER Come quella di Battiato, la nuova cura di Sarri prevede il silenzio e la pazienza per eliminare i turbamenti che da oggi si incontreranno ancora nella via. Dal Molise Lotito ha già sposato la sua linea: «Questo problema di testa va risolto una volta per tutte, e Sarri resta, non va via». Bella la risposta di Cremona. Una Lazio sempre sul pezzo, concentrata in tutti i momenti cruciali della sfida. I 18 tiri della Cremonese non sortiscono nessun effetto perché i biancocelesti fanno i movimenti giusti e poi sfoggiano tutta la loro qualità. Tutti sono coinvolti in questa vittoria. Perché il nuovo metodo Sarri prevede molto più turnover con la panchina allargata: dopo 9 gare ufficiali, tutti sono partiti titolari almeno una volta. Solo i baby Cancellieri e Romero aspettano ancora una vera chance.

I COMPLIMENTI Specie quando gioca ogni tre giorni, è difficile reggere i ritmi forsennati di questo credo. Ma quando il calcio di Sarri è applicato in campo, dal fischio d’inizio sino al 90’, regala un secco 0-4. A fine incontro il giovane attaccante Zanimacchia (cantera Juve) si avvicina a Maurizio e gli sussurra all’orecchio: «Mister, che spettacolo le tue squadre. Se ti avessero dato tempo a Torino...». Chissà se oggi sotto la Mole rimpiangono l’allenatore dell’ultimo scudetto. Guai a commettere lo stesso errore alla Lazio. Sarri è la soluzione, bisogna dargli tempo e non dubitare della sua sinergia con questo gruppo. Pian piano farà entrare a tutti lo slogan «non mollare mai» nel cervello. E il germe rimarrà isolato.

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