Quarto posto in classifica, seconda miglior difesa (5 gol subiti) e terzo miglior attacco (15 gol segnati): dopo sette giornate di campionato, il bilancio della Lazio è assolutamente positivo. Nonostante il percorso sia stato tutt’altro che agevole, tra calendario e polemiche assortite, Lotito può essere soddisfatto della squadra. Con l’eccezione del crollo in Danimarca, unica partita davvero sbagliata sulle 9 stagionali: in Europa League, comunque, la Lazio ha gli stessi punti delle tre rivali, è tutto aperto. Il dato più confortante per Sarri, rispetto all’anno scorso, è la fase difensiva, decisamente migliorata in campionato, mentre il centrocampo resta il reparto che ancora deve trovare il suo equilibrio definitivo. Di sicuro, nel momento emotivamente complicato, dopo il disastro di Herning, il Comandante si è affidato ai suoi fuoriclasse: il capitano-goleador e il vicecapitano-assistman. Ciro Immobile e Sergej Milinkovic si trovano a occhi chiusi – ben 4 gli assist del serbo al compagno, 24 in assoluto in A – e restano i giocatori più importanti della Lazio. Intorno a loro, Sarri sta costruendo una squadra vera, che dopo la sosta dovrà dimostrare di aver imparato una volta per tutte la lezione costata il 5-1 in Danimarca, evitando quindi cali di tensione: è quello il germe, la motivazione che improvvisamente crolla e produce i micidiali blackout. «Il 4-0 di Cremona dev’essere un nuovo inizio», l’input di Sarri. È un nuovo inizio anche per Immobile in azzurro: «Sì, volevo lasciare. Quando si hanno certe delusioni, si pensano mille cose. Poi però, a mente lucida, ho parlato con il ct Mancini e mi sembrava che avesse ancora bisogno di me, per ora e per il futuro», ha detto Ciro a Radiorai. A 32 anni, è sempre lui il centravanti italiano più forte e (nettamente) più prolifico: dopo aver vinto 4 volte la classifica dei cannonieri, ora è secondo con 5 reti in 7 gare, a un passo da Arnautovic del Bologna. E gli manca un gol per entrare nella top ten dei cannonieri all time della Serie A. Inevitabile che Mancini lo convincesse a non abbandonare l’azzurro: «Inizia ora – sottolinea Immobile - il nuovo percorso dell’Italia verso i prossimi Europei e il prossimo Mondiale». In Qatar invece ci sarà Milinkovic: solo lui e Vecino rappresenteranno la Lazio, ma la cosa non dispiace affatto a Sarri, che potrà lavorare con la rosa quasi al completo durante la lunga pausa. Per il Sergente biancoceleste è un momento felice: diventerà presto papà di una bimba e in campo è sempre più decisivo.

Lo riporta La Repubblica.

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CorSera | Ciro macchina da gol, ma non riposa mai: la Lazio deve preservarlo