Grazie a 16 milioni spesi in estate e al grande lavoro di Sarri, oltre all’applicazione collettiva di tutta la squadra, la Lazio è diventata la miglior difesa della Serie A: 5 gol subiti in 11 partite, nessuno ha fatto meglio (al secondo posto c’è la Juve a 7). Non subisce gol da 6 partite di campionato: Sarri domenica con la Salernitana può raggiungere il record di 7 stabilito da Eriksson tra febbraio e marzo 1998. I tifosi stentano a crederci visto il rendimento degli anni passati, in cui la fase difensiva è sempre stato il problema dei biancocelesti. Nella stagione scorsa per esempio, la prima con Sarri in panchina, le reti incassate erano 19: quasi 2 a partita.

Il confronto è impietoso. Eppure il tecnico toscano in estate ha perso Strakosha, Reina, Luiz Felipe e Acerbi, più Lucas Leiva, giocatori di spessore tecnico, tattico e di personalità. Confrontando i valori assoluti dei giocatori (sulla carta), c’era molta preoccupazione nel mondo biancoceleste. In pochi pensavano che la Lazio potesse salire di livello con i rispettivi sostituti arrivati in estate: Provedel (2 milioni dallo Spezia), Gila (7 milioni dal Real Madrid Castiglia), Romagnoli (parametro zero), Casale (7 milioni dal Verona) e Vecino (parametro zero). Eppure, con loro, la Lazio 2.0 di Sarri è completamente diversa, sempre bella ed efficace (2° miglior attacco), ma anche solida e compatta.

A onor di cronaca, commentando il mercato estivo nel reparto arretrato, vanno anche citati i 10,5 milioni per Maximiano (espulso all’esordio tra i pali e mai più impiegato da Sarri) e gli 8 (più 2 di bonus) per Marcos Antonio, che avrebbe dovuto sostituire Leiva, ma viene considerato la riserva di Cataldi. Possono sembrare soldi persi, ma a Formello li considerano due investimenti per la loro età: 23 e 22 anni.

Lo riporta Tuttomercatoweb.com.

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