Nel Match Program preparato dalla Lazio per la sfida contro la Salernitana ha parlato anche Leonardo Talamonti, ex giocatore biancoceleste tra le altre. Queste le sue parole: "nter - Lazio del 30 ottobre 2004? E chi la dimentica quella notte! Fu una gioia bellissima che ricordo ancora oggi. Arrivai alla Lazio in un momento difficile della sua storia, in una fase di ricostruzione, eravamo tanti ragazzi nuovi. Ero alla mia seconda presenza in campionato, mi conoscevano in pochi e quel gol contro l’Inter mi aiutò. Ho ancora impressa nella mente tutta l’azione. Fu una gioia enorme segnare in uno stadio come quello di San Siro”. Dal 30 ottobre al 6 gennaio: vittoria al primo derby giocato, non male… “Altro ricordo bellissimo, se non il più bello. Prima di Natale perdemmo 3-0 a Udine. Io ero titolare. Non sapevo se avrei giocato anche contro la Roma, visto che nel frattempo al posto di Caso era arrivato Papadopulo. Dietro però avevamo molte assenze, così nel derby feci coppia con Giannichedda. Diedi tutto me stesso in campo, per fortuna poi in rosa avevamo dei campioni che facevano la differenza. Vincemmo 3-1 una partita incredibile, fu una delle gioie più belle vissute in carriera”. Hai citato alcuni tuoi compagni di squadra, chi ti ha aiutato di più all’inizio? “Ero molto giovane, inizialmente parlavo poco italiano. Mi aiutarono tutti da subito, era un onore condividere lo spogliatoio con campioni come Peruzzi, Negro e Couto, solo per citarne alcuni. Fernando poi aveva giocato due anni a Barcellona, quindi conosceva un po’ di spagnolo. Anche Manfredini mi aiutò molto, visto che aveva giocato in Spagna. Purtroppo la mia ultima presenza arrivò con la partita vinta contro l’Atalanta a febbraio: da quel momento non giocai più e in estate non venni riscattato. Ma il ricordo della Lazio rimarrà sempre magico”. Dal passato al presente: quanto è cresciuta la Lazio dal 2004 a oggi? “Tantissimo. Sono anni che la Lazio lotta per traguardi importanti, ha tanti giocatori di livello e un grande allenatore come Sarri che la fa giocare molto bene. Mi è sempre piaciuto, la sua mano si vede. Ha dei metodi simili a quelli di Delneri, il miglior allenatore che ho avuto in Italia. Anche lui all’Atalanta aveva un’idea di gioco definita e puntava sulla difesa alta. Sono felice di vedere la Lazio nelle prime posizioni e spero che possa continuare a crescere ancora”.

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