Giuseppe Signori, centravanti capocannoniere di una generazione e nono marcatore nella storia della Seria A con 188 gol, ha raccontato in esclusiva ai microfoni del Golden Foot, (premio internazionale destinato a calciatori che abbiano compiuto almeno 28 anni, i quali si siano distinti per i loro risultati sportivi, sia a livello individuale che di squadra, e per la loro personalità), della leggenda del calcio argentino Juan Sebastian Veron, incrociato per la prima volta nel 1997. Queste le sue parole: “Quando lui è arrivato si vedeva già che aveva una qualità superiore a tutti gli altri centrocampisti. Era dotato di una tecnica sopraffina, intelligente a livello tattico e possedeva un calcio eccezionale. Era un giocatore veramente completo. Ricordo che, abitando tutti dalle parti di Santa Maria Rita, partivamo con le stesse macchine e avendo tutti la Ferrari sembrava una sfilata di auto. Insieme a noi c’erano anche Balleri e Matute. Ci divertivamo a fare insieme la strada verso Bogliasco. Credo che ognuno di noi abbia le proprie caratteristiche. Anguissa del Napoli mi sembra dotato di un’importante struttura fisica e una bella forza nelle gambe. Noi dicevamo sempre che Veron aveva le gambette nelle quali era racchiusa una forza importante. Direi che il centrocampista del Napoli me lo ricorda come caratteristiche”.

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