Cambio di rotta per la Lazio in questa stagione. Le tre partite in una settimana, un cruccio da sempre per i biancocelesti. Ma c'è un'aria diversa in questa stagione: la Lazio, lo scotto, l’ha pagato soltanto in Europa League. Le rotazioni della formazione hanno permesso di viaggiare a velocità spedita in campionato: il dazio, più che altro, ha riguardato il Gruppo F chiuso al terzo posto con la conseguente discesa in Conference League. In Serie A, dati alla mano, Sarri è riuscito a risolvere il problema della sua squadra (anche durante il ciclo Inzaghi). Il Napoli, capolista, è l'unica che ha registrato una media punti migliore nelle gare successive ai match europei (6 vittorie su 6). La Lazio si è messa alle spalle tutte le altre impegnate in Europa: media punti di 2,2 a partita, addirittu-ra meglio di quella complessiva delle 15 giornate. Un singolo scivolone contro la Salernitana. Il derby imminente condizionò la ripresa e il nervosismo per il giallo a Milinkovic. Nelle gare giocate dopo l’Euroleague la media punti è salita a 2,2 punti. La Lazio perse la testa prima ancora dellla sfida coi granata (1-3), incontrati il 30 ottobre, tre giorni dopo il successo casalingo con il Midtjylland (2- 1). Due settimane prima, il 16 ottobre, era finita 0-0 contro l'U- dinese. Il risultato, anche in quel caso, venne condizionato da un evento inaspettato: l'infortunio di Immobile, da quel momento utilizzato solo per una manciata di minuti con il Monza. La Lazio ha vinto il resto delle gare giocate dopo l'Europa League. In totale 4 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta nelle 6 gare post-Europa. Le altre hanno avuto una media punti inferiore, eccezion fatta per il Napoli come detto prima. Un aspetto che Sarri dovrà confermare con la Lazio in Conference. Il Corriere dello Sport

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