Non un passo indietro, ma un ritorno alle origini. La Lazio di Maurizio Sarri sta ottenendo grandi risultati grazie alla difesa. Quella per la quale il calcio italiano si è fatto conoscere in tutto il mondo e che, recentemente, è stata spesso snobbata in nome dello spettacolo e del gioco all’europea. Solo nel 1973-74 (anno del primo scudetto) la Lazio aveva mantenuto la porta in 11 occasioni nelle prime 19 di campionato. Proprio sfruttando l’imperforabilità della difesa (al giro di boa i biancocelesti hanno incassato in media una rete in meno a incontro rispetto a un anno fa), la squadra di Sarri è riuscita a ottenere punti pesanti battendo Atalanta, Roma e Milan (2 dei primi 4 migliori attacchi del torneo). Ha sopperito così alle assenze di Immobile (che ha saltato circa il 40% del minutaggio totalizzabile).

Questo è merito anche di Romagnoli e Casale: delle grandi del campionato nessuno, tolti i biancocelesti, ha la difesa centrale formata solo da italiani. In un periodo storico nel quale i migliori marcatori azzurri nei principali tornei europei sono Vincenzo Grifo (9 reti in Bundesliga col Friburgo) e Mattia Zaccagni (8 centri in A) e faticano a emergere veri e propri centravanti, concentrarsi sul non prendere gol è una mossa quasi avanguardistica. Non un caso che in Europa League, dove la Lazio ha terminato la fase a gironi con la quarta peggior difesa sulle 32 squadre impegnate, i risultati siano stati negativi: lì però Romagnoli e Casale hanno giocato in coppia solo 8 minuti (col Midtjylland in casa) sui 540 delle 6 partite del girone. I due insieme funzionano, e i risultati che le loro prestazioni garantiscono alla Lazio potrebbero essere presi come spunto anche dalla nazionale italiana.

Domani contro la Fiorentina Sarri sfiderà Italiano, contro il quale ha vinto tutti e 3 i precedenti, senza mai prendere gol. Precedenti ben auguranti insomma, con i biancocelesti che possono stabilire un piccolo record nello scontro diretto con la Viola: le ultime 4 gare interne sono infatti tutte state vinte. La Lazio non è però mai arrivata a 5 successi di fila in A contro la Fiorentina (oltre alla striscia aperta, in altre 3 occasioni arrivarono 4 vittorie di fila, l’ultima volta fra il 1999 e il 2001). La Fiorentina, fra l’altro, è la squadra contro cui il club di Formello ha ottenuto più successi e segnato più gol in A.

Ieri intanto Immobile è tornato ad allenarsi con la squadra (ma ha saltato la partitella finale) e potrebbe essere addirittura convocato dopo lo stiramento di primo grado al flessore della coscia destra accusato contro l’Empoli all’Olimpico. Al massimo però il capitano partirà dalla panchina. Sarri dovrà quindi continuare a fare affidamento sull’impermeabilità difensiva. Che non è un passo indietro ma un ritorno alle origini. CorriereDellaSera/Elmar Bergonzini

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