Torna la Coppa e riecco il turnover. Stavolta Sarri non avrà scampo dopo le difficoltà emerse contro la Fiorentina. Negli ottavi di finale contro il Bologna era riuscito a non snaturare troppo la sua squadra anche grazie all’impegno in Supercoppa del Milan: «La partita era ad alto rischio e con cinque giorni di distanza dalla prossima il mio messaggio è stato chiaro: la competizione è importante, quindi metto i giocatori più importanti». Aveva spiegato così le sue scelte, aggiungendo anche: «Questo è il momento in cui si sottovaluta la coppa, mentre dopo stimola di più». Da domani appunto si entrerà nel vivo di una competizione tanto attaccata dal tecnico, ma che resta tra gli obiettivi della società nonostante torneranno i tre-quattro cambi di media. L’approdo alla semifinale manca dal 2019, l’anno dell’ultimo trionfo, e riuscirci in casa della Juventus sarebbe un ulteriore slancio per il prosieguo della stagione.

I CAMBI - La differenza rispetto al turno precedente però è che la prossima sfida in calendario sarà in trasferta a Verona e con un giorno di riposo in meno rispetto a quanto accaduto col Milan. Non proprio la situazione ottimale in un momento di grande dispendio di energie fisiche e mentali che ha spinto Sarri lunedì a concedere altre 24 ore di relax e ieri a non caricare troppo a Formello. Tutti i titolari contro la Fiorentina infatti hanno saltato l’ultima fase della seduta, ma non l’accenno di tattica. Solo nella rifinitura di stamattina il tecnico avrà tutti a completa disposizione (tranne l’infortunato Radu). Nessun allarme perciò per Zaccagni, ieri solamente gestito e oggi atteso di nuovo in gruppo. L’ex Hellas come molti altri compagni non è al 100% e domani sera potrebbe tirare il fiato dal 1’ a Torino, come lo stesso Milinkovic. Nonostante ciò, restano aperti i ballottaggi e il primo è tra i pali. Maximiano per ora è in vantaggio come portiere di coppa, ma Provedel continua a tentare Sarri. Stavolta tra i terzini potrebbe rifiatare Marusic, con Lazzari e Hysaj pronti al suo posto, mentre Patric insidia uno tra Romagnoli e Casale, stavolta più l’ex Milan. A centrocampo viste le condizioni precarie di Milinkovic, Vecino vuole sfruttare il buon subentro di domenica per convincere Sarri a dargli una chance, mentre Cataldi e Luis Alberto, sostituiti al 63’, procedono verso la conferma. L’acciaccato in attacco come detto è invece Zaccagni. Di questo passo l’ex Hellas potrebbe cedere il posto a Pedro sull’out mancino, con Felipe Anderson che tornerà a destra e Immobile che scalpita per riprendersi la fascia di capitano al centro del tridente offensivo a soli 18 giorni dal ko al semitendinoso della coscia destra. Ciro ieri ha svolto tutta la seduta in gruppo e lunedì si è anche allenato da solo nonostante il giorno di riposo. Ritrovare il gol all’Allianz due anni e mezzo dopo sarebbe la ciliegina sull’ennesimo rientro lampo. Il Messaggero/Valerio Marcangeli

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