Come riportato da Il Tempo, la Curva Nord si veste a festa con una citazione dell’Enrico V di Shakespeare: «Eh no, mio caro cugino; se è destino che si muoia, siamo in numero sufficiente a costituire per la patria una grave perdita; e se siamo destinati a sopravvivere, meno siamo e tanto più grande sarà la nostra parte di gloria. In nome di Dio, ti prego, non desiderare un solo uomo in più di quelli che siamo». E poi l’enorme striscione piazzato a ridosso della vetrata, sotto la grande scenografia: «Noi pochi, noi felici pochi, noi manipolo di fratelli».

Foto Fraioli

La partita ha inizio, e poco dopo in Curva Sud compare lo striscione che celebra il compleanno di Carlo Mazzone. «Non bisogna solo vincere per essere ricordato dal tuo popolo sarai sempre omaggiato. Auguri Sor Carletto, simbolo di tutti i papà romanisti».

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All’uscita il più celebrato è ancora Eriksson, tra cento selfie e mille ringraziamenti. «Tutto troppo bello, è fantastico essere qui - afferma con commozione il tecnico svedese - la Lazio è la squadra più forte che abbia allenato nella mia carriera: abbiamo vinto tanto, e perso qualche volta, porto dentro dime tanti ricordimeravigliosi. Quando sono andato sotto la curva, non vi nascondo che mi sono commosso, mi scendevano le lacrime. Poi ho avuto modo di sorridere, perché ho visto una grande Lazio. Questa è una bellissima squadra, con giocatori di talento e con un grande allenatore».

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Immobile riprende uno striscione della Nord: "Noi manipolo di fratelli" - FOTO