Compattezza nel reparto arretrato e buone prestazioni contro le big: questi i tratti caratteristici della cura che ha posto Sarri alla sua squadra. Una crescita imponente che sta portando i biancocelesti a giocarsi apertamente la qualificazione in Champions e che ha stabilito, alla 27esima giornata, il piazzamento in seconda posizione alla 27esima giornata. Nell'era Lotito era capitata una sola volta una cosa del genere. Di base, però, il rush finale ha sempre portato a dei problemi non irrilevanti alla Lazio: dalla 28esima giornata il bottino peggiore è stato di 14 punti nel 2013 e nel 2019, mentre quello migliore sono i 21 dello scorso anno e del 2021. A differenza di quest'ultima situazione, i biancocelesti hanno ben 9 punti in più, con il calcolo che porterebbe a 69 punti. Un'incertezza, se si pensa che da quando sono tornate 4 le squadre che si qualificano in Champions, di media, l'ultima a qualificarsi è sempre stata sopra i 70 punti ad eccezione del 2019. Dunque, tenendo in conto le medie e l'andamento degli anni passati, per cui basterebbe tenersi sopra i 70, alla Lazio basterebbe mantenere la media delle ultime giornate, stabilizzata su 1,92 punti a giornata, una media simile alle ultime 11 dello scorso anno, con 1,90. Un'obiettivo, quello della qualificazione in Champions, raggiunto solo due volte negli anni di Lotito e che, per Sarri sarebbe un centro al suo secondo anno: un espediente in più per puntare sul progetto del comandante. Undici finali per raggiungere un obiettivo che sarebbe di fondamentale importanza. Sarri e Lotito ancora non hanno avuto modo di parlare concretamente di futuro, anche se delle idee il mister già le ha: innanzitutto un nuovo portiere, considerando la bocciatura di Maximiano. Poi si guardano anche i talenti di Fazzini e Baldanzi in casa Empoli. Il Messaggero

Mudingayi: “Stagione strepitosa della Lazio, la tifoseria biancoceleste se lo merita”
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