Alla Dacia Arena il Napoli ha conquistato lo scudetto sul campo dell'Udinese, al termine di un match finito 1-1: ai partenopei bastava un pareggio per laurearsi campioni d'Italia per la terza volta nella propria storia. Al termine del match Luciano Spalletti ha parlato così ai microfoni di Dazn, citando anche Sarri e il calcio fatto dal suo Napoli. Ecco le sue parole:

"Il problema per quelli abituati a lavorare duramente sempre, come me, è che non riescono a gioire totalmente nemmeno delle vittorie. La felicità è una cosa fugace. Ora ho vinto, ok, ma poi bisogna di nuovo lavorare. E' un'impostazione di vita che ti toglie qualcosa. Vedere i partenopei sorridere, i partenopei felici è la più grande emozione. Sono loro a trasferirmi felicità. Si ha il sentimento di una città sul collo, sul groppone, loro riusciranno a superare i momenti duri della vita ripensando a questo momento qui. Per cui è una cosa importante. Ora mi sento più rilassato, meno male che ce l'ho fatta a dare questa felicità ai napoletani. Dicevano che non ero convinto di vincere, ma come si fa? L'anno scorso mi sono saltati tutti addosso dicendo che avevo detto qualcosa di troppo grosso per la personalità e la responsabilità quando dissi che avremmo provato a vincere lo Scudetto. L'ho fatto per strappare il massimo ai calciatori e avere la costruzione di una mentalità su cui andare avanti quest'anno. Ci sono stati Benitez, Ancelotti, Sarri che ha fatto il miglior calcio d'Italia, Gattuso che ha vinto la Coppa Italia, allora io che cosa vengo a fare? Per cosa gioco? Potevo giocare solo per lo Scudetto, altrimenti non avrei avuto via di scampo".

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