Intervenuto in una lunga intervista rilasciata a Basement Café, l'x difensore della Lazio Alessandro Nesta ha ripercorso alcuni momenti della sua carriera in biancoceleste.

Queste le sue parole:

"La più grande vittoria in carriera? Il Mondiale anche se mi sono fatto male alla terza partita. Le vittorie che ho sentito di più sono la Champions League del 2003 con il Milan e lo scudetto con la mia squadra del cuore, la Lazio. Era il sogno mio e della mia famiglia. Io ho fatto una vita meravigliosa. Ringrazio il signore ogni giorno. Il calcio mi ha dato stabilità economica e l’opportunità di viaggiare. Oggi vivo in America. Mi sono fidanzato a 21 anni con quella che oggi è mia moglie. L’unico rimpianto è che forse sono andato poco in discoteca a 14 anni (ride, ndr). Io quando ho smesso sono stato male. Come hai riempito il vuoto? Non è stato semplice. Non ho fatto una vita da star ma quando ho perso quella botta di adrenalina ho avuto problemi. Mi sembrava tutto normale. Adesso i miei figli mi danno qualche motivazione in più".

"L’ultima partita che ho giocato era con il Montreal e mi sono stirato. Poi ho pensato che non dovevo fare la risonanza ed era una figata. Poi quando ho iniziato a fare la spessa quasi tutti i giorni mi è arrivata la botta".

"La chiamata di Cragnotti? Ero un ragazzino e facevo il centrocampista. Le ultime tre partite di un campionato gioco centrale perché si erano fatti male tutti. L’anno dopo arriva Cragnotti, che poteva comprare tutti, e disse che in difesa avrebbe fatto giocare quel ragazzino. Ero spaventatissimo".

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