Undici metri che valgono 50 milioni. Mancherebbero due punti per la matematica, ma con la (probabile) penalizzazione della Juventus, il calcio di rigore conquistato e trasformato da Ciro Immobile a Udine può portare la Lazio in Champions League, con due giornate d’anticipo. Scavalcata anche l’Inter al terzo posto, che oggi, in base a ciò che deciderà il giudice sui bianconeri, potrebbe diventare secondo. Anche in questa stagione maledetta per lui, il capitano biancoceleste ha trovato comunque il modo di essere decisivo per il club, che ora avrà le garanzie necessarie per programmare il futuro. L’Udinese non perdeva in casa da gennaio. La Lazio veniva da due ko consecutivi in trasferta. «Proveremo a ripagare con gioia i tifosi dei loro sforzi. Loro sono fondamentali per noi» aveva detto Romagnoli prima della gara. Erano in più di 1000 alla Dacia Arena e hanno rivisto, in particolare nel secondo tempo, dopo l’ingresso di Pedro al posto di Felipe Anderson, una squadra capace di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Lo stesso Immobile è andato a ringraziarli a fine match, regalandogli maglia e calzoncini per poi farsi prestare una felpa da Casale per non presentarsi quasi in mutande ai microfoni a bordo campo: «Li ho voluti ringraziare per essere arrivati fin qui. Stiamo facendo una cavalcata insieme a loro. Noi alla Champions ci credevamo sin dall’inizio». Neanche la stanchezza e il “braccio da tennista”, di cui Sarri parlava nel prepartita, sono bastati a frenare i biancocelesti. «Ho ricominciato a vedere la mia idea di Lazio» ha detto Sarri. Il 194° gol in A (196 in biancoceleste in totale) del suo bomber di riferimento e il “non mollare mai” del settore ospiti, che si sentiva anche dalla TV, nei minuti finali hanno fatto il resto. È tornata anche la porta inviolata. Sono 20 i clean sheet in campionato: record assoluto nella storia del club. Merito di tutti: «La fase difensiva parte in primis dagli attaccanti», aveva detto sempre Romagnoli. Con un posto tra le prime quattro garantito ora la Lazio proverà a realizzare i desideri di mercato di Sarri. Il primo è Domenico Berardi. Per il classe ‘94 il Sassuolo chiede 30 milioni. I biancocelesti sperano di chiudere a 20, magari inserendo come contropartita il cartellino di Cancellieri, che piace ai neroverdi dall’estate scorsa. Il resto del gruzzolo assicurato dalla Champions servirà per un vice Immobile e per rivoluzionare il centrocampo, dove però molto dipenderà dall’eventuale cessione di Milinkovic. All’estero per ora tra i top club c’è solo il PSG al lavoro sottotraccia per il serbo. In Italia invece al sempre vivo interesse della Juventus si è aggiunto anche quello di Inter e Milan. La Repubblica/Giulio Cardone e Tommaso Fefè

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