26 maggio. Una giornata storica in cui i tifosi biancocelesti rivivono moltissime emozioni vissute 10 anni fa in una delle partite più importanti della storia della Lazio: il trionfo in finale di Coppa Italia contro la Roma nel derby più importante della storia. E tra tutti i tifosi che festeggiano vi è anche l'imprenditore e ristoratore Francesco Panella, che in esclusiva ai microfoni di Laziopress.it ha voluto ricordare quelle emozioni.

26 maggio, oggi 10 anni. Che ricordi hai ripensando a quella partita? 

Il ricordo è che io ero a New York il giorno primo, organizzai l'arrivo a Roma il 26 mattina non dormendo perché viaggiai di notte e arrivai allo Stadio direttamente dall'aeroporto, a cui arrivai due ore prima. Non si riusciva a dormire il giorno prima pensandoci, poi io avevo rapporto con tantissimi ragazzi della squadra come Radu, Cana, Ledesma che è un grandissimo amico insieme alla moglie Marta, ma anche Marchetti, Hernanes che veniva sempre a cena da me e Stefano Mauri. Insomma li conoscevo e si parlava di questa cosa e nei loro occhi c'era proprio una sensazione incredibile e un'eccitazione fantastica e ancora quando li rivedo ci ricordiamo di quei momenti che sono stati attesa di quella che tutti sapevamo fosse la giornata che ha consegnato alla storia un vincitore. Ognuno aveva le proprie scaramanzie e metodi di concentrazione. Nonostante fossi in Tevere, rimasi qualche tempo sotto la curva nord per vedere tutti i ragazzi che entravano per godermi quel momento lì. Poi è successa la cosa più bella del mondo, emozioni che ho provato solo in momenti come Lazio-Vicenza o Lazio-Campobasso. Oppure la vittoria di Monaco. Queste sono le cose che ricordo come quella giornata.

Emozioni che dopo 10 anni non si cancellano...

Quella è storia, è nel nostro DNA. Sta a noi che abbiamo i figli consegnare questo patrimonio di sentimenti di padre in figlio. Io alle 18:30 ogni anno rivedo la partita, come oggi. Lo faccio io in America e lo fanno anche i miei figli Pietro e Filippo in Italia. 

Hai accennato anche al rapporto che avevi con loro che formavano quella squadra: li senti tuttora?

Io ho un rapporto incredibile con loro, una banda che ha fatto la storia. Io sono a New York e non so se sarà in Italia per la partita del 28, ma potrebbe anche essere che io decida di fare il biglietto e arrivare a Roma per la partita, c'ho sta sensazione che domenica potrei essere lì con loro.  

E ne parlate ancora di quella partita quando vi sentite o vedete? 

Quella è una giornata a parte, è un patrimonio che la città ha e avrà per sempre, non è una quesitone di giocatori, chi c'era e no. Loro sono stati inostri ambasciatori, i nostri eroi. E' nel nostro DNA, non se ne esce da lì. La sensazione più bella che ho avuto in quella partita è vedere i festeggiamenti sotto la nord, una curva che fece un tifo clamoroso. La nord fu CLAMOROSA. Lo ridico, clamorosa. Ma oramai la Curva Nord è un punto di riferimento per molte tifoserie in Italia, un esempio per tutti. Qui all'estero c'è la sensazione che la Nord sia una delle curve più belle in Italia. Tutti riconoscono l'eccellenza Curva Nord. 

Parlando di campo, la Lazio ha in mano la Champions League: la continuità al progetto Sarri può far sognare in grande? 

Io penso che la Lazio stia mettendo a frutto un progetto importante fatto non solo da Sarri ma da tutta la società. Sarri è il nostro comandate, colui che si è fatto invadere dalla lazialità. La sensazione è che abbiamo messo ancora il timbro su Roma e su quello che possiamo fare. La Lazio è l'ottava squadra per monte stipendi, si ritrova a combattere per il secondo, terzo o quarto posto. 

Si scrive Francesco Panella e si legge lazialità...

Il mio rapporto con la Lazio è viscerale. Il mio ristorante è nato nel 1922, con una sola squadra a Roma, e la mia famiglia ha trasmesso ciò a tutti noi. Tra l'altro sono un collezionista clamoroso, tra le maglie che ho ricevuto da calciatori o altre situazioni, ne ho tantissime. Lancio a tal proposito un appello: da buon collezionista, se qualcuno ha qualche maglia della Lazio mi contatti pure. Il mio tempo libero lo passo proprio con il ricordo delle maglie, dietro queste ci sono minuti di gioco, emozioni incredibili e sudore. Tutto questo mi manda fuori di testa.

L'attività come procede? 

Va tutto bene, si lavora con grande impegno in momenti difficili. Sono contento per Roma, che vive un momento eccezionale e siamo tutti contenti. New York è invece in grande ripresa. 

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