Un ottimo esordio, poi due stop per problemi fisici. Se lo aspettavano tutti diverso, l'inizio dell'avventura di Mattia Zaccagni con la Lazio. Arrivato in estate per sostituire Correa, ha collezionato solo 233 minuti: due presenze da titolare contro Galatasaray e Marsiglia, più tre brevi apparizioni in campionato da subentrato. Non proprio il massimo per l'esterno azzurro che, sulla carta, sarebbe dovuto essere il titolare in attacco di Sarri. Che per ora si sta affidando a Pedro e Felipe Anderson, titolari anche domani a Marsiglia, in attesa di riavere in gruppo anche Zaccagni. Quando? Può già rientrare in campo in allenamento nei prossimi giorni, ma per rivederlo in partita bisognerà attendere la sosta. Proprio come successe un mese fa. Fermo per una distrazione al muscolo ileopsoas della coscia sinistra, era rientrato dopo la pausa per le nazionali con l'Inter. Poi, dopo lo 0-0 contro il Marsiglia di nuovo in infermeria per un'infiammazione al tendine dietro al ginocchio. E pensare che, a parte il grave infortunio del novembre 2017 (lesione ai legamenti del ginocchio), Zaccagni non aveva mai avuto così tanti problemi. Da Verona lo dicono forte: "Non saltava un allenamento neanche per febbre". Parole accompagnate da numeri: l'anno scorso il 26enne ex Hellas in campionato non è stato convocato soltanto una volta, contro il Parma per squalifica, mentre nell'altra gara in cui non ha giocato (con l'Inter) era comunque in panchina. Nella stagione prima, 2019-'20, ancora solo una non convocazione obbligata per squalifica, più tre gettoni in panchina. In totale, fanno 6 gare saltate in due campionati. Qui alla Lazio già ha alzato bandiera bianca in 7 occasioni, che diventeranno 9 aggiungendo Marsiglia e Salernitana. I prossimi due avversari che Sarri dovrà affrontare senza Zaccagni, con la speranza di trovarlo dopo la sosta nella versione di Verona. TuttoMercatoWeb/Riccardo Caponetti

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
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